Ponti Saline: o si decide, o via fondi
Pescara – “C’e’ il rischio concreto di perdere i fondi Cipe pari a 15milioni di euro, se si continuera’ a far melina sui tre ponti sul Saline, in particolare sul terzo ponte, dell’Adriatico, e se si continuera’ a rimandare l’avvio dell’intervento”. L’allarme arriva dal presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, foto, l’ente che deve realizzare l’intervento. Testa lancia questo messaggio perche’ nella citta’ di Montesilvano proseguono le polemiche su queste infrastrutture e non si mette un punto fermo sulla questione. “Per cio’ che concerne i tre ponti sul Saline – afferma Testa – e’ stata definita la progettazione, il Consiglio di Stato si e’ pronunciato dando ragione alla Provincia, sono stati acquisiti tutti i pareri compresi quelli relativi alla salvaguardia dell’ambiente e pertanto tutto sta volgendo nella giusta direzione per consentire concretamente l’inizio dei lavori. Tuttavia esprimo forte preoccupazione di fronte all’alternarsi di voci, spesso contraddittorie tra loro, che non fanno che determinare una inesatta comunicazione nei confronti dell’opinione pubblica, e dall’altra, ritardare degli adempimenti istituzionali. Si corre il rischio che queste opere facciano la fine dell’ex Cofa penalizzando lo sviluppo del territorio – dice ancora il presidente della Provincia -. Nel progettare l’infrastruttura abbiamo tenuto il massimo rispetto dell’ambiente, per non parlare del fatto che l’opera e’ di sicura strategicita’ non solo per Montesilvano e per la provincia di Pescara, bensi’ per tutto il corridoio adriatico perche’ oltre alle corsie carrabili ci saranno anche spazi ciclabili. Inoltre – prosegue Testa – se oggi quel ponte dovesse essere destinato solo al filobus e alla viabilita’ pubblica e parte a quella privata, tutto cio’ non andrebbe comunque ad inficiare l’iter procedurale in quanto nulla cambierebbe nell’esecuzione dell’opera stessa”. Testa infine rivolge un appello agli amministratori di Montesilvano: “Spero che si assuma un atteggiamento responsabile perche’ in un momento di crisi come quello attuale fermare un’opera simile, un cantiere che darebbe nuovi posti di lavoro, significherebbe gambizzare lo sviluppo del nostro territorio e penalizzare un tratto importante della viabilita’ provinciale che necessita un decongestionamento dal traffico ora piu’ che mai”.
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