Dal sogno del Che a Hugo Chavez


L’Aquila – Scrive Goffredo Juchich, foto, segretario di Rifondazione comunista: “Ernesto Guevara aveva un sogno, voleva vedere tutto il continente latino americano libero dalle multinazionali occidentali, spesso Usa, che ne violentavano la terra e ne depredavano uomini e cultura. Il Che è morto inseguendo quell’idea combattendo nella Bolivia del 1967 che era, come quasi tutti i paesi sudamericani dell’epoca, vittima dell’imperialismo politico ed economico imposto a quell’area del mondo dalla potenza statunitense. Un america libera e senza frontiere è stato nel corso degli ultimi duecento anni, a partire dalle lotte per l’indipendenza coloniale di Simon Bolivar, l’ideale che ha spinto e spinge gli uomini migliori di quel continente a lottare per emancipare quella terra così ricca di risorse e cultura. In questo solco si inserisce l’esperienza umana, di lotta politica e di governo del Venezuela del Comandante Presidente Hugo Chavez. Aldilà dalle valutazioni sul suo operato che verranno fatte nella stanca e vecchia europa, quasi sempre spinte da livore ideologico, anche da molta sinistra borghese .E’ facile, a migliaia di chilometri dalle baraccopoli dove entrano quotidianamente i medici cubani per curare i poveri e dove oltre due milioni di bambini stanno trovando un accesso all’istruzione, accusare il governo bolivariano del Venezuela di dittatura e populismo. Il presidente Chavez ha saputo fare del suo paese una guida per tutti i popoli latinoamericani che inseguono quell’ideale di libertà senza frontire che spinge ancora milioni di persone a combattere per avere pieno accesso alle risorse della propria terra, come accade a Cuba, Bolivia, Ecuador, Argentina e con varie sfumature in quasi tutti i paesi dell’america del sud. Grazie a Chavez, alla Rivoluzione Cubana, a Fidel e Salvador Allende, al Che e nell’ottocento a figure come Simon Bolivar e Jose Martì, popoli accumunati da lingua e cultura lottano per riscattarsi in paesi dove, gli europei prima e gli statunitensi poi, hanno sostenuto giunte militari e destre genocide e latifondiste per poterne controllare risorse e coscienze. Le dittature in quelle terre sono sempre state figlie del colonialismo, dell’imperiamlismo, della Cia, mai dei popoli. In quste ore saranno forti i tentativi di destabilizzare il Venezuela, se saranno tentivi democratici falliranno perchè le masse popolari sono bolivariane, perchè i popoli tra la schiavitù e la libertà scelgono sempre la seconda e solo fucili e carri armati possono cambiare questa verità”.


06 Marzo 2013

Categoria : Cronaca
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