Porto, incagliata unità da pesca
Pescara – NESSUN DANNO AGLI UOMINI A BORDO MA SAREBBE POTUTA ANDARE PEGGIO – I detti popolari alla lunga hanno la meglio su uomini di poca lungimiranza e politici asfittici nell’esercizio della risoluzione di problemi ma professorali nell’arte delle promesse. L’inconveniente accaduto questo pomeriggio nel porto di Pescara, porta immediato il pensiero al detto “tanto tuonò che piovve” e, ben venga, che tutti siano sollevati dal fatto che nulla di più serio e più grave sia accaduto ma che avrebbe potuto avere esito. Esattamente alle 17.20 di oggi, in Sala Operativa della Guardia Costiera di Pescara è giunta una segnalazione che una imbarcazione, “Lupetto”, un motopesca da 25 metri e 80 tonnellate di stazza, rimasta bloccata nell’area portuale antistante la banchina di Riva del porto di Pescara, appunto. L’unità navale di pesca, è stata soccorsa ed assistita da un’altra imbarcazione da pesca, il Riviera e, ironia della sorte, dal motopontone Fioravante, presente per le operazioni di dragaggio di un porto ormai diventato zimbello nazionale a causa di inefficienza, inabilità, incapacità, inettitudine di una politica sorda e di una burocrazia lenta e limacciosa al punto da strangolare imprese e lavoro. Le operazioni per liberare il motopesca “Lupetto”, dall’incagliamento sui fondali è andato avanti per quasi due ore riuscendo, alla fine, a far riprendere la navigazione all’unità navale. Sul posto delle operazioni anche una motovedetta della Guardia Costiera. Limitati i danni all’imbarcazione, dunque, evitati totalmente danni agli uomini imbarcati; tutti sollevati, dicevamo in apertura per un evento classificato come “inconveniente” e non come “incidente”, ma fino a quando la fortuna aiuterà chi responsabilità ne ha da vendere per questa situazione? Vogliamo attendere ancora che tutti i buoi siano scappati per chiudere la stalla?
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