Leclerc taglia, ma solo i più deboli?

L’Aquila – Anche nei tagli di personale, per esigenze dovute alla crisi, a pagare il conto più salato debbono sempre essere i lavoratori meno protetti, più deboli? Così pare stia per avvenire nel centro commerciale Leclerc a Pile. Vincenzo Calvisi, UGL commercio, scrive: “L’Ugl Commercio di L’Aquila, a seguito dell’identificazione della ditta Conad -E.Leclerc (SOGIPER srl) di 16 esuberi nell’ipermercato sito all’interno del centro commerciale L’Aquilone di Campo di Pile, fa presente che: l’azienda ha identificato i predetti esuberi esclusivamente tra gli amministrativi e gli addetti alle operazioni di vendita, ausiliarie e di incasso. Tutte le altri figure apicali sono escluse da questa operazione di ridimensionamento. Ci chiediamo come mai, dato che a L’Aquila si andrebbero a colpire i nuclei familiari dove magari già c’è uno dei due in cassa integrazione o peggio in mobilità. L’Ugl è al momento l’unico sindacato che non è ancora stato inspiegabilmente invitato a sedersi al tavolo delle trattative, ma guarda caso è l’unico ad avere delle proposte per risparmiare su alcune voci:
1. innanzitutto il caricamento notturno, attualmente svolto da una ditta esterna;
2. le utenze dei capi reparto che vengono da fuori sede, ai quali l’azienda paga anche l’affitto. Questi ultimi, pagandole di tasca propria, potrebbero dare una mano ai colleghi in difficoltà.
3. Il taglio dei cellulari e delle auto aziendali, spesso utilizzati per usi non aziendali;
4. i costosissimi meeting che l’azienda organizza in relais di lusso;
5. presentare un piano di incentivo per quei lavoratori interessati alla volontarietà per la mobilità (già è presente un certo qual numero di volontari);
6. togliere i premi di produzione alle figure di responsabilità, quando agli operai tale incentivo non gli è mai stato riconosciuto! Perché a rimetterci deve essere l’anello più debole di tutta la catena, mentre i privilegi di tutte le altre figure devono restare esattamente gli stessi?”.