Donna rapinata al bancomat: prenderli
L’Aquila – LA CITTA’ NON ACCETTA IL DEGRADO SOCIALE ORMAI INCONTENIBILE – La popolazione aquilana, sia i residenti da sempre che i nuovi arrivati, o coloro che abitano in città per motivi di studio o di lavoro, non accettano il progressivo deterioramento sociale verso una violenza tanto stupida, quanto gratuita e immotivata. Non è per un bisogno, o per un motivo comprensibile – per quanto riprovevole – che si ricorre alla violenza brutale per strappare dalle mani di una persona 200 euro. E’ accaduto ieri. Anche se le forze dell’ordine non diffondono volentieri notizie di questo tipo, esse filtrano e trapelano lo stesso immancabilmente, e si tratta di un episodio (l’ennesimo) che ripugna alla consuetudine e al costume della collettività .
Nessuno vuole ridarsi una verginità o negare che la criminalità , specie quella piccola ma pericolosa, sia sempre esistita ed esista ovunque. Ciò che allarma gli aquilani, in un quadro di desolazione sociale dovuto all’interminabile doposisma, è la brutalità insensata di chi ieri ha rapinato una donna che aveva appena prelevato i suoi soldi da un bancomat. Un’aggressività ottusa, indifferente a tutto, assolutamente non preoccupata di arrecare un male che è mille volte maggiore del modesto beneficio di un bottino da pitocchi. Sfrontati, questi personaggi, che evidentemente ormai chiunque può incontrare in città , anche quando c’è gente per le strade. Sfrontati e famelici come i ladri che rubano continuamente nei cimiteri, o come gli sciacalli che hanno depredato impuniti centinaia, forse migliaia di case inagibili o abbandonate.
La città non può diventare la pista da corsa di ogni sorta di delinquenti affamati di denaro, bramanti un bottino quale che sia, sicuri dell’impunità , onnipresenti e minacciosi perchè violenti, smodati. Gentaccia. E’ per questo (ma non dovrebbe esserci bisogno di dirlo) che questi personaggi vanno presi e tolti di mezzo da una giustizia che deve essere giusta, ma severa e inflessibile. Se sono stranieri, siano sbattuti fuori dal territorio e preferibilmente dall’Italia. Se non lo sono, siano trovati e perseguiti: è l’impunità a preoccupare di più i cittadini, ai quali a L’Aquila si offre una vita sempre meno piacevole, sommando al clima di ansia e di paura, i mille problemi quotidiani. Lo Stato ci sia, non a parole, non a garanzie, ma con i fatti concreti. E non importa se la città apparirà a qualche benpensante troppo militarizzata o sorvegliata. Meglio le guardie che i ladri, specie se stupidi e ciecamente feroci.
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