Delitto Rea: ricorso in Corte d’appello
L’Aquila – (Foto: la Corte d’appello) – I legali di Salvatore Parolisi hanno depositato stamane a L’Aquila il ricorso in appello contro la sentenza di primo grado con la quale l’ex caporalmaggiore, accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, e’ stato condannato al carcere a vita con la perdita della patria potesta’. Il ricorso del collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato si compone di 260 pagine tutte incentrate a smontare le motivazioni con le quali il gup di Teramo, Marina Tommolini, nel corso del giudizio abbreviato condizionato, ha condannato lo scorso ottobre Salvatore Parolisi all’ergastolo. Nel corposo ricorso depositato in Corte d’appello sono condensati in 12 punti essenziali i motivi secondo cui si ritiene spropositata l’applicazione della massima pena a Parolisi.
La terna difensiva, infatti, punta all’assoluzione dimostrando che non esistono prove concrete che a commettere il delitto sia stato il loro assistito. “Il giudice Tommolini non ha valorizzato i risultati della prova scientifica – commenta l’avvocato Gentile un istante dopo aver depositato il ricorso – omettendo le motivazioni sul punto, accogliendo invece i risultati delle prove chieste dalla procura che sono poco marcanti. Il gup ha fondato la sua decisione su elementi non riscontrabili in atti, attraverso un teorema suo privato. Quella nei confronti di Parolisi e’ una pena esagerata”.
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