Porto, incredibile: non si sblocca niente
Pescara – (di S.L.) – Colloqui, confronti, parole, ma per il porto non si sblocca niente. La politica, ha detto il presidente Chiodi ai marinai, è con voi,a ma la burocrazia non consente di andare avanti. Incontro affollato questa mattina in Provincia, assente solo il Provveditorato alle opere marittime. E così si rinvia tutto ad un nuovo incontro, il prossimo 6 marzo.
Il palazzo appariva blindato dalle forze dell’ordine fin dalla prima mattinata, ma i marinai si sono comportati nel migliore dei modi, anche se è facile capire che la loro sopportazione è in riserva, quasi terminata. Presenti con il presidente Testa, padrone di casa, il presidente Chiodi, il comandante della capitaneria Pozzolano, i consiglieri regionali Masci e Sospiri, e alcuni amministratori provinciali e comunali. La politica è dalla parte dei marinai, burocrazia e amministrazione non producono risultati, tant’è vero che è stato rimandato tutto ad un nuovo incontro, il 6 marzo, quando tornerà a Pescara il sottosegretario Improta, chiamato per telefono da Chiodi di fronte a tutti. Mimmo Grosso, per la marineria, ha parlato in tono pacato ricordando di aver chiesto l’accesso agli atti presso il Provveditorato, che non lo ha concesso. Dunque, tutto è fermo a quel livello, altrimenti non vi sarebbero difficoltà a mostrare gli atti.
Grosso ha riferito che la società SIDRA nega di aver parlato di trasferimento dei fanghi di risulta in Belgio, come di dover rispettare un tempo di soli 85 giorni per i lavori di dragaggio: se così fosse, si sarebbe perso tempo visto che il ternine decorrerebbe dal 15 gennaio. I marinai offrono piena collaborazione per poter tornare in mare, purchè vi siano determinate garanzie ineludibili. Chiodi ha confermato l’esistenza di due piani: uno politico, uno amministrativo. La burocrazia, dunque, è la sede di ritardi e blocchi delle pratiche. Pasticcio inestricabile sulle analisi dei fanghi: pare ne occorrano tre, sugli esiti delle quali servono assensi incrociati. Dall’incontro di questa mattina balza fuori un ritratto desolante dei meccanismi amministrativi e burocratici, dal quale non si riesce a venir fuori.
A questo punto, tutti esigono chiarezza di ruoli e responsabilità . E magari anche qualche calcione per chi ha mandato il rovina la marineria. Infatti, qualcuno dovrà pagare il conto.
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