“Diva e donna”,ma anche forza e coraggio
L’Aquila – La rivista “Diva e donna” dedica spazio a Stefania Pezzopane, ritratta accanto a Obama e Clooney. Mai polemica, sempre garbata, ma le cose non le manda a dire, anche se di fronte si trova Berlusconi o il presidente Chiodi. Stefania (lei vuole essere chiamata così) è naturalmente la Pezzopane, la presidente della nostra provincia accanto alla quale Obama Barack si chinò dal suo metro e novanta, e alla quale hanno dato baci e abbracci star di Hollywood. Sì, parliamo di Gorge Clooney, e scusate se è poco. Specie per una donna, visto che anche Stefania ammette che è l’uomo più bello tra i belli. Anche gentile e sensibile. Cervello e cuore.Stefania ha scalato le vette della popolarità fino agli schermi tv degli Stati Uniti, dove ad ogni occasione rimettono in onda la foto Stefania-Obama tra le rovine del terremoto. E’ accaduto perché lei ci sa fare. Commuove quando si commuove e non si vergogna di piangere in tv, travolta dalla pena per la sua città vilipesa dall’orco. Sì, così ha battezzato il terremoto e molti oggi lo chiamano in quel modo tra il fanciullesco e l’orrorifico, esattamente i sentimenti che tanta gente prova. Le hanno dato il premio del coraggio a Ravello: Il coraggio di aquilani e aquilane, che lei impersona. Perché di coraggio e di forza questa donna speciale ne ha da spandere attorno a sé. Presente ovunque, attenta, informatissima, vicina ai gusti della gente e soprattutto dei giovani, è naturalmente anche su Facebook dove gli amici si sprecano. Anche chi è dall’altro versante della politica, l’apprezza o se ne parla male, è perché sa che è brava. Noi stessi, qui sul sito, lasciamo a ruota libera i commenti dei lettori, alcuni dei quali aspettano l’occasione per prendersela con Stefania qualsiasi cosa dica e faccia…
E’ ben che sia così, tanto sono pochi, sempre gli stessi, spesso chiaramente rematori contro di professione.
Silvana Giacobini direttrice della rivista “Diva e donna” ha spedito una sua inviata, Betta Carbone, e la fotografa Camilla Moranti a intervistare la Pezzopane, titolando “Il mio Abruzzo tra paura e speranza”. Un’intervista scorrevole, che comincia: “Fino a quando ci sarà una sola persona in tenda, l’energenza non sarà finita”. Detto tutto: esattamente ciò che gli aquilani pensano. E poi le cifre: “Abbiamo 11.000 persone in tenda, 25.000 in alberghi e case sulla costa, Molti si trovano da sei mesi in tenda, dove si perde ogni intimità e l’unità familiare è a rischio. Le prime case consegnate sono un piccolo segno di speranza”. E poi le cifre: “I danni in Abruzzo ammontano a 19 miliardi, per il 2009 ci sono 1,4 miliardi, altri 8 negli anni successivi”. E gli impegni assunti da altre nazioni? “Sono stati assunti, ma non vedo le condizioni perché’ vengano mantenuti”. Stefania non fa politica, o almeno la ritiene secondaria rispetto al da farsi quotidiano, ai bisogni delle persone, alle opere da fare o mandare avanti. E conclude: “Nessuno di noi sarà come prima. La nostra emotività è profondamente cambiata. Ci scopriamo capaci di rallegrarci per incontri esaltanti e dopo un minuto ci riassale il ricordo di quello che abbiamo vissuto e scoppiamo a piangere. Per decine di migliaia di persone non c’è più la casa, non c’è più il lavoro. Viviamo tra luci e ombre, l’ombra della paura che possa riaccadere”. L’intervista finisce così. “Diva e donna” ha imparato che potrebbe esserci anche una terza D, quella di “dolore”.
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