Casa cantoniera e riserva, è polemica
Pescara – IL SINDACO RISPONDE AL CONSIGLIERE DEL PD BLASIOLI – Il sindaco Mascia, dopo la conferenza stampa del PD, inerente il modus operandi sulla casa cantoniera all’interno della Riserva naturale, precisa ponendo l’accento sull’inesattezza delle tesi dell’opposizione.
“L’area della vecchia casa cantoniera all’interno della Riserva naturale dannunziana non è stata venduta ad alcun privato ed è di proprietà della Ferservizi: è stato sufficiente leggere alcune carte per svelare l’ennesima bufala del Pd e del consigliere Blasioli. Vero è che c’è stato un avviso pubblico per la sua cessione, ma è altrettanto vero che non sono arrivate offerte all’avviso dunque il Comune non ha avuto bisogno di esercitare alcun diritto di prelazione sull’acquisto, facendo sgonfiare la polemica attuata dal Pd. L’ennesima conferenza stampa in pompa magna del Pd si è sciolta come neve al sole – ha detto il sindaco Albore Mascia -. Nella stessa, il PD con il consigliere Blasioli, ha svelato un orribile retroscena circa la Riserva naturale, ossia la vendita da parte di Ferservizi di un’area di oltre 1.300 metri quadrati con la stessa ex casa cantoniera, proprio nel cuore della Riserva naturale, puntando l’indice contro la nostra amministrazione che, a detta sempre di Blasioli, non avrebbe partecipato al bando, permettendo che l’area andasse a un privato. Va allora precisato al consigliere e avvocato Blasioli, che Ferservizi ha effettivamente emanato un bando per verificare la possibilità di vendere quell’area, ma il diritto di prelazione del Comune viene esercitato solo in caso di un’offerta. Ovvero, se al bando ci fossero state candidature, Ferservizi avrebbe dovuto chiamare il Comune e dargli la possibilità di esercitare il diritto di prelazione. Ma al bando in questione non ha risposto alcuno, non ci sono state offerte, dunque l’area non è stata venduta a un privato come erroneamente il Pd ha tentato di far credere alla città . La ‘vergogna’ scoperta dal Partito Democratico è in realtà l’ennesima bufala propinata al territorio da consiglieri scarsamente informati.
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