Pensionati soli e poveri, nel cratere è peggio


L’Aquila – Confermata la gravità e la criticità della situazione di molti pensionati, soli, in indigenza e abbandonati. Una piaga vergognosa per una società che si proclama civile, una piaga che si aggrava anzichè alleviarsi. Il sindacato rileva la criticità e conferma l’impegno, pur di fronte a problemi davvero difficili. Il segretario generale uscente della Fnp- Cisl, Rodolfo Fabi, è stato rieletto alla guida della Federazione pensionati L’Aquila- Sulmona, nel corso dell’assemblea congressuale, che si è tenuta il 20 febbraio scorso, all’hotel Canadian, all’Aquila. Fabi, che è stato confermato a larghissima maggioranza, guiderà la Fnp-Cisl per altri quattro.
Nel corso del suo intervento, il segretario generale ha posto l’accento sulle criticità e sui problemi della terza età, nella provincia aquilana, e in particolare nei comuni del cratere, dopo il sisma del 2009. “Milioni di pensionati in Italia stanno pagando un prezzo troppo alto per effetto della crisi e delle misure di rigore finanziario”, ha dichiarato Fabi, “per cui diventano essenziali la tutela del recupero del potere di acquisto e una buona qualità della vita, oltre all’erogazione di maggiori servizi, soprattutto a vantaggio della terza età. E’ noto a tutti il disagio crescente dei pensionati, che fanno fatica ad arrivare a fine mese: su questo problema si deve concentrare l’azione comune, nel tentativo di dare un sostegno concreto alle famiglie. Emergenze che si accentuano nel territorio terremotato”, ha sottolineato il segretario generale Pensionati Cisl, “dove crescono la dispersione e la disgregazione sociale. Troppe sono le emergenze all’Aquila che, a distanza di quattro anni dal terremoto, aspetta ancora, tra vicissitudini politiche e burocratiche, di essere ricostruita, con le famiglie sparse in periferia, nei nuovi quartieri dei progetti CASE, ai margini del territorio dove è difficile arrivare anche con i mezzi pubblici e dove scarseggiano presidi sanitari e punti di aggregazione. Il problema degli anziani, che tanto è sentito nelle metropoli, si riflette sulla nostra provincia, in particolare nel cratere, con drammatica veridicità. ”.

Secondo Fabi “a quattro anni dal sisma sono molti, ancora, i problemi irrisolti. I nostri anziani sono più fragili e soli e gli sforzi compiuti, finora, dalle autorità competenti non sono stati sufficienti a sanare quel divario sociale che si è creato. Intorno agli anziani, che sono una risorsa e non un peso per la società”, ha concluso Fabi, “ si possono costruire tanti progetti, dai centri di aggregazione sul modello di quelli istituiti al nord, ai servizi assistenziali sul territorio e a domicilio, fino ai servizi di trasporto mirati”.


22 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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