“Non vogliamo vecchie cariatidi”


L’Aquila – (Foto: sì a queste cariatidi, non a quelle della politica…) – Scrive Franco Taccia: “Tra poco si vota. Uno dei periodi piu’ bui della storia del Paese e, sicuramente il peggiore, da quando esiste, per L’Aquila. Già ci sarebbe poco da star sereni, a prescindere; figuriamoci se ci soffermiamo ad esaminare la massa degli aspiranti al trono, alle poltrone laterali, agli sgabelli. Persino al posto di palafrenieri.
E allora, prima che scatti il coprifuoco, e non si possa piu’ fare campagna elettorale, vorrei dare qualche consiglio, a me per primo. Anzi, voglio riflettere su chi è assolutamente da escludere.
Ho visto locandine, “santini” elettorali, spot, resoconti di conviviali e di patetici interventi i cui protagonisti variavano dalla vecchia cariatide piena di trucco e col sorriso tipico di chi s’è fatto dare una ritoccatina dal carrozziere, pardon, dal chirurgo plastico (non so perche’ ma mi ricorda qualcuno che ama la musica ed i tacchi, e non è Elton John), all’imprenditore che ha gia’ scapicollato la propria azienda, all’incapace (maschio o femmina) specializzato nel non aver mai fatto nulla, nell’essere totalmente digiuno di tutto, ricco pero’ di prosopopea e ignoranza, che poi pari sono, ai vari adepti del potente di turno, con la vocazione alla santificazione del potente medesimo o quantomeno alla beatificazione, capaci di qualsiasi trucco per stare sempre a galla.

Persone in gamba poche, forse perche’ a via di sentir dire che la politica è una cosa sporca, nel dubbio preferiscono non rischiare la reputazione. Cerchiamo allora, anche se è difficilissimo di non votare per chi non è all’altezza.

Intanto, forse perche’ col voto non c’entra, almeno in apparenza, non si parla, ad eccezione di quel birbone di Colacito e pochi altri, della “METROPOLITANADISUPERFICIE”, quella meraviglia che doveva passare per via Roma, facendosi beffe di chi diceva giustamente che era una follia.
Resta il fatto che il Comune ( cioe’ noi, cioe’ quelli che pagano le tasse) prima o poi dovra’ definire il contenzioso relativo all’incompiuta. “Vox populi dicit” che si troverebbe l’accordo sulla base di 6/7 milioni di euro.
Facendo un po il conto della serva, senza offese per le fantesche che sono senza dubbio piu’ brave, calcolando che i contribuenti a L’Aquila saranno anche meno di 20.000 significa che ognuno di noi che paghiamo le tasse dovra’ scucire almeno 300 euro. E se la gente si incazzasse davvero e facesse una bella class action contro chi ha provocato l’esborso? Sarebbe la volta buona che invece del voto in tanti prenderebbero i “voti” per sfuggire alla punizione.


20 Febbraio 2013

Categoria : Politica
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