Scorci di una storica megalomania

L’Aquila – Sogni e incompiute, e dopo tanti anni ancora vistose tracce in città di una trascorsa megalomania che ha portato danni, incredulità, polemiche e ancora oggi pesanti danni da pagare. Sono immagini della metropolitana di superficie, costruita per più della metà a L’Aquila e come tante altre cose, mai portata a termine. Restano centinaia di grossi pali metallici, chilometri di binari, panchine nelle fermate ormai quasi tutte devastate e malridotte, fili aerei, e persino segnali stradali che solerti amministratori avevano installato molto prima che il trenino comparisse davvero sui binari mai usati. Strana solerzia, visto che di solito i segnali appaiono con ritardo ovunque servono.
La rimozione dei resti della metropolitana mai nata è cominciata, ma solo parzialmente e laddove occorre per ampliamenti stradali e altri lavori. In pratica, solo tra viale Corrado IV e via Paolucci. Nessuno sa come sarà utilizzato, e da chi, il capannone metallico che avrebbe dovuto fungere da rimessa, a Pettino. Rimuovere chilometri di binari sarà difficile, lungo e costoso, ma qualcuno prima o poi dovrà pure farlo. Un’operazione di pulizia e ripristino dell’ambiente che rappresenterà una coda velenosa di una vicenda assurda, che ha sconvolto per anni le finanze dell’amministrazione. Una montagna di soldi sprecata, senza il minimo ritorno, mentre restano nel dimenticatoio tutti i progetti per una metropolitana urbana ricavata dalla linea ferroviaria, che unisca la zona industriale di Sassa a Bazzano, con raccordi stradali verso il centro. Un progetto sbandierato negli anni, ormai sicuramente da rivedere data la presenza di tanti quartieri nuovi periferici. Le immagini che vi offriamo appartengono alla città, al suo profilo urbano, già di suo piuttosto degradato e confuso, e chi sa per quanti anni ancora rappresenteranno una realtà diventata storica. La metropolitana non si lascia dimenticare, come monumento all’insipienza più catastrofica che ha danneggiato L’Aquila negli anni. E purtroppo le appartiene come identitità caratteriale.

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