Pensierino accogliente
(Nemo) – Uno pensa che le aree di accoglienza sismica, a L’Aquila, non sono altro che piazze, larghi, spazi, pezzi di campagna, “sderupi” qua e là vicino ai quali hanno messo dei cartelli con parole e numeri. Niente di che, magari dopo 4 anni potevano fare di più… Ma va bene così, sono meglio di niente. Tanto, la gente all’arrivo del sisma, scappa dove può e alla rinfusa, verso spazi larghi, mica aspetta Riga.
Ma uno pensa pure che dovrebbero dargli un’occhiata, ogni tanto, per vedere se sono sempre lì, se qualcuno se n’è appropriato, se ci sono camion parcheggiati, vacche al pascolo, oppure camper privati. Magari sguinzagliando qualche vigile urbano: tanto, ormai girano solo in auto. Tanto vale che vadano a vedere, ogni 15 giorni, specie quando le scosse ci sono e si ripetono. Uno pensa queste cose, come sognando, con piccolo razioncinio a due centesimi di euro. E poi si sveglia: si accorge che siamo a L’Aquila, mica nel mondo reale. E capisce tutto. Chiede scusa per essere nato, e ammutolisce.
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