“Lingua blu, allora avevamo ragione noi…”
Ofena – Scrive Dino Rossi, COSPA allevatori Abruzzo (foto): “Il Cospa Abruzzo aveva ragione sulla vaccinazione Blue Togue?
Dopo dice anni ecco che arriva la prima sentenza, contro al vaccinazione della “lingua blu”, una profilassi che ha messo in ginocchio miriadi di aziende zootecniche, per una malattia diffusa nel Sud’Africa ed in alcuni casi nelle nostre isole. Secondo alcuni pastori sardi “Quando c’era la fame, non aspettavano altro che qualche pecora si infettasse per poterla arrostire”. In poche parole, un’ infezione, che arrecava pochi danni solo alle pecore, rispetto ai danni devastanti, che provocò il vaccino, e che non influisce sulla salute pubblica, parchè le bestie e nel contempo diventavano immuni.
“Tutta colpa di un ben-pensante”, che gli venne la brillante idea di riesumare questa malattia e decise insieme altri cervellotici dirigenti, di iniziare una campagna di vaccinazione a tappeto su tutti gli animali, mucche, capre e pecore, senza tenere conto delle istruzioni del medicinale. Istruzioni in lingua inglese, di cui l’assessorato alla sanità Abruzzo, non era in possesso durante la profilassi, le quali raccomandavano di non iniettare il vaccino ai capi gravidi, ai capi da riproduzione e si raccomandava di usare in vaccino esclusivamente sulle pecore, nei periodi freschi.
Nel 2001 il Ministero della salute, (durante il Governo Prodi) instaurò un’ unità di crisi, alla quale diede seguito (il Governo Berlusconi), con la quale venne nominato referente nazionale l’IZS di Teramo. All’inizio la vaccinazione interessò solo la regione Sardegna dove la vaccinazione arrecò tanti danni e nonostante le contestazioni degli allevatori, si continuò ad andare avanti fino ad arrivare in Abruzzo. Agli allevatori si lamentavano e l’IZS di Teramo rassicurava, in quanto controllore di se stesso. Inutili furono le denunce alla magistratura aquilana, tanto che il caso fu archiviato in breve tempo, nonostante iniziassero a morire i capi vaccinati anche nella nostra regione. La regione, dopo le rimostrante del Cospa Abruzzo fu l’unica in Italia a riconoscere i danni da vaccinazione “Blue Tongue”. Danni che venivano riconosciuti dietro il sopralluogo della Asl che non sempre venivano effettuati; danaro pubblico sprecato, immani danni alla zootecnia italiana. Molti referenti del mondo scientifico, quello non politicizzato, non approvarono questa vaccinazione a tappeto. Le organizzazioni sindacali agricole sapevano tutto, in quanto anche loro partecipavano nell’unità di crisi e mentre il Cospa Abruzzo allarmava gli allevatori, loro li rassicuravano, ma i fatti erano troppo evidenti e le organizzazioni sindacali perdevano sempre più credibilità, tanto da essere contestati in tutte le sedi. Una vaccinazione che ha messo in ginocchio gli allevatori, molte aziende che hanno chiuso, altre ancora non ammortizzano il danno. In Abruzzo ci sono in piedi altre azioni risarcitorie nei confronti del ministero e dell’IZS di Teramo per la vaccinazione, si spera che i giudici abruzzesi siano più giusti di quelli di Bologna, visto il misero riconoscimento dei danni riportati nella sentenza allegata”.
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