Tempera, abusivi sull’area sisma: il Comune corre ai ripari e ordina lo sgombero
L’Aquila – RIGA ANNUNCIA RIGORE E ORDINANZE DI SGOMBERO – La lettera-denuncia di un cittadino sulla presenza di detriti di cantiere nell’area di accoglienza sismica a Tempera era stata pubblicata tre giorni fa dal nostro giornale, in bella evidenza, ma purtroppo il vice sindaco Riga ci tiene il broncio e non ci legge. E neppure chi dovrebbe leggere per lui lo fa, evidentemente. Peccato. Meno male, però, che la lettera del cittadino è stata pubblicata oggi anche dai giornali, il che ha fatto scattare la grande sensibilità di Riga, il quale fa sapere: “Ringraziamo il cittadino che ha segnalato un vero e proprio abuso all’interno dell’area di accoglienza di Tempera. Abbiamo predisposto un’ordinanza per lo sgombero immediato del deposito di materiali edili, che è del tutto illegittimo”.
“A seguito della segnalazione di un cittadino, – ha proseguito Riga – avvenuta attraverso la stampa locale, abbiamo preso atto di quello che si configura come un gravissimo abuso, evidentemente consumatosi di recente, visto che avevamo effettuato una perlustrazione dell’area e sembrava tutto in ordine. Quel terreno è di proprietà del Comune, pertanto la ditta che vi ha depositato i propri materiali di cantiere non aveva alcun titolo per farlo. A questo punto abbiamo ordinato lo sgombero immediato con tanto di ordinanza. Per il futuro – ha concluso Riga – invitiamo tutti i cittadini a volerci segnalare eventuali situazioni analoghe. Come amministrazione, infatti, effettuiamo periodicamente dei sopralluoghi e dei controlli sulle aree di accoglienza ma, come in questo caso, il supporto dei cittadini è fondamentale per un’azione più tempestiva”.
(Ndr) – Ma non sempre e non tutto può essere passato e archiviato, caro vice sindaco. A cominciare dalla domanda: il Comune non sa cosa si fa delle aree di accoglienza? L’Aquila è forse Shanghai, 15 milioni di abitanti, o è una realtà che dovrebbe essere vigilata, specie quando si tratta di aree di accoglienza evidentemente scelte sulla carta, strombazzate e abbandonate a se stesse? Aree di accoglienza raffazzonate e arrivate a 4 anni dal sisma, attrezzate unicamente con dei piccoli cartelli segnaletici (peraltro in parte già abbattuti)? Forse è giunto il tempo di ripensare tutto, e magari tutti, e ricmonciare da capo a pensare ai cittadini e al terremoto. E’ vero, infine, come diceva il cittadino al nostro giornale, che tutto è avvenuto sotto il naso di un amministratore?
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