La quiete dopo la minitempesta sismica


L’Aquila – Una quindicina di scosse fino a ieri sera poco prima delle 22, in 48 ore. Una minitempesta sismica partita con il 3,7 Richter del 17, e continuata con tremiti continui, tutti di moderata intensità, più un nugolo di fenomeni solo strumentali. Poi nulla, la quiete, almeno fino alle 17 di oggi. La gente comincia a riprendere fiato, e spera, spera con tutte le sue forze che sia finita, almeno per il momento. Gli sciami sismici non sono mai, o quasi mai, riferiti correttamente dai mass media, ma ci sono. A distratti cronisti o a chi comunque ci tiene a minimizzare (occorrerà capire per volere di chi, prima o poi), basta ricordare che è sufficiente consultare tre volte al giorno il bollettino sismico dell’Istituto nazionale di geofisica, quell’INGV presente con una propria sede anche nel centro dell’Aquila. Un bollettino ufficiale, sul quale tutti fanno appidamento di correttezza e puntualità, che funziona automaticamente. Quel bollettino ieri riferiva di almeno 14 scosse sismiche con epicentro tra Campotosto e Crognaleto, nel massiccio del Gran Sasso, monte San Franco per chi cerca la precisione. Poi, più niente per molte ore, anche cercando nell’elenco delle scosse tra 1 e 1,9 di magnituine locale. La natura si è quietata?
Auguriamoci solo che tutto ciò che deve essere fatto per la sicurezza delle persone che lasciano le case, quando c’è il terremoto, sia ugualmente fatto. E pensiamo che tre tende di accoglienza gestite da volontari (encomiabili quanto volete) sono obiettivamente poche per una popolazione di 72.000 abitanti, di cui sono 15.000 persone dispongono di edifici davvero antisismici, o che vengono spacciati per davvero antisismici.


19 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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