Quello straordinario UFO sul Gran Sasso
L’Aquila – (Foto dal sito “Assergi Racconta”) – (di G.Col.) – Rimbalza su alcuni giornali una notizia diciamo di nicchia, quella secondo la quale le foto di uno straordinario avvistamento UFO sul Gran Sasso sono autentiche: nessun trucco, nessuna manomissione, nessuna furbata. Ogni foto è autentica e come tale, suscita davvero molte domande senza risposta.
La storia, che vivemmo da cronisti. Agosto 2004. E’ in corso un’esercitazione di soccorso sulla montagna aquilana, con l’impiego di elicotteri dei vigili del fuoco e operatori a terra.
Qualcuno (in divisa, M.I., 34 anni) scatta foto. Una di esse ritrae un elicottero e a breve distanza un qualcosa di indefinibile: una macchina che pare uscita da un film, una sorta di marchingegno meccanico con protuberanze e corna, di aspetto metallico, librato in aria, immagine che ricorda vagamente uno scorpione volante. Roba da non credere. Ma non è tutto.
Esaminando e digitalizzando le immagini, compaiono quattro oggetti volanti a varie altezze in cielo, di diversa forma, sostanzialmente sigariformi o globulari. Più UFO di così si muore.
La storia finisce in pasto ai giornali, c’è chi la spara forte su periodici specializzati. L’autore delle foto, a quanto pare un insospettabile, resta nell’ombra. La divisa che indossa lo induce a restarsene in prudente riservatezza. Gli UFO sul Gran Sasso hanno ovviamente molto spazio sul sito Assergi Racconta, diretto da Antonio Giampaoli, uno che di foto e immagini davvero se ne intende.
Il mondo ufologico, del resto, è in subbuglio. Permangono tuttavia, come sempre in storie di questo tipo, i dubbi sulle foto che ora, riferiscono diverse fonti, il Centro Ufologico nazionale dirada per sempre: le foto sono autentiche e non manipolate. Quell’inquietante oggetto volante a bassa quota è, sullo sfondo di un cielo azzurro, un oggetto mai visto prima, che esorbita dalle tipologie consuete di oggetti volanti non identificati. Il mistero, anzichè diaradarsi, si infittisce. Gli anni trascorsi lo hanno reso più solido. Chi o cosa c’era in quell’agosto del 2004 sulle cime del Gran Sasso, dalle parti di San Franco?
Il monte, di facile accesso con mezzi fuoristrada lungo una erta carrareccia, è di suo già ammantato da leggende e credenze, ma mistiche: acqua miracolosa e così via. Percorrendo la carrareccia, come noi abbiamo più volte fatto con fuoristrada e con una Panda 4×4, si “accima” verso una sella (ricca di olaci a primavera), dalla quale si affaccia lo sguardo sul Teramano, verso Campotosto, e sulle vicine vette del Gran Sasso, tra le quali la Ienca. Un posto incredibilmente adatto ad un’ambientazione ufologica con i fiocchi.
Delle foto che oggi tornano d’attualità e della vicenda ci occupammo su altri mass media nel 2004 e successivamente. Torniamo a farlo, e bisogna dire che stavolta con una concretezza ben maggiore.
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