Le macerie? E io ci faccio le aiole
L’Aquila – Le macerie come simbolo di distruzione a causa del terremoto. Ma anche come emblema di rinascita, se ben utilizzate dalla mano dell’uomo. Rossano Perilli, giardiniere autodidatta di Colle di Roio, una delle frazioni dell’Aquila più vicine all’epicentro del sisma del 6 aprile, ha utilizzato le macerie per allestire le due aiuole che ha realizzato all’ingresso della tendopoli di Santa Rufina. Un omaggio che Perilli ha voluto fare all’altra località della circoscrizione di Roio “per dare corpo – spiega – a un progetto che coltivavo già da qualche settimana e che desideravo realizzare. Un mio piccolo contributo, senza alcun compenso, alla volontà diffusa di ripartire, proprio da quelle macerie che rappresentano la devastazione del nostro territorio”.
“I proprietari dei fabbricati danneggiati dal terremoto – ha proseguito Rossano Perilli – mi hanno messo a disposizione le pietre che si sono staccate dalle mura, con le quali ho costruito gli argini e ho arricchito le aiuole, all’interno delle quali ho posizionato fiori e piante di varia natura”. E proprio a quei proprietari Perilli ha rivolto un ringraziamento per aver messo a disposizione il materiale necessario per il suo originale progetto.
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