“Si può dare di più…”

L’Aquila – Scrive l’avv. Paolo Vecchioli: “A L’Aquila e nelle zone interne la disoccupazione era una piaga già prima della tragedia del 6 aprile che ne ha determinato l’apoteosi e di cui avremmo sentito riparlare per l’ennesima volta e strumentalmente in politichese dai candidati alle provinciali che il terremoto, però e per ora, ci ha risparmiato di sopportare.

Graziati,quindi, dal dover ascoltare una campagna elettorale dei partigiani del Berlusca, di quelli antiBerlusca, dei baciapile di complemento ed effettivi , degli intellettualoidi della politica locale ,dei comici falliti e che non fanno più ridere ma impegnati ad incassare le loro laute prebende, dei musici idem e chi più ne ha ne metta ,possiamo pensare ,per fortuna, che chi doveva lavorare ha continuato a farlo e parecchie famiglie terremotate hanno già trovato una sistemazione decorosa e decente per l’imminente autunno che annuncia il nostro duro inverno e speriamo bene anche se si sarebbe potuto fare di più e meglio .

Le elezioni prov.li a primavera del 2010 , il problema della metropolitana “ leggera” ma non per Pantalone che deve pagare comunque, nel dimenticatoio causa sisma,la Porta Santa preclusa al Berlusca ma non ai ladri, stupratori, politici corrotti ed ex….tutto e di più, idioti, sindacalisti collusi, preti e miscredenti, magistrati che hanno presieduto le commissioni di collaudo delle OO.PP. crollate addosso ai ragazzi della Casa dello Studente, come i palazzi dell’Università, del Catasto e quant’altro ma , aimè, mai indagati ,infami ,omosessuali e lesbiche , assassini, traditori ,bugiardi, cornuti e quant’altro anche di inimmaginabile, dicevamo per fortuna e finalmente chiusaci al Porta Santa alle spalle , ci rimane solo di capire perchè a molti sinistri, sempre più sciancati dalla storia e dagli eventi e sempre più conculcati e sgradevoli anche sulla stampa oltre che nelle TV di regime ,dispiace che siano state consegnate alcune case e che , per fortuna, altre sono in via di consegna anche a voler concedere che non tutti i terremotati potranno essere accontentati .

Precedenti governi, in analoghe situazioni, scontentavano tutti e facevano sparire i fondi sia per l’emergenza che per la ricostruzione mentre oggi almeno provano ad operare nell’emergenza per poter iniziare subito dopo la ricostruzione da pensar e ritenere culturalmente non evento straordinario ma normale anche se chi oggi si lamenta quando toccava alla sua parte politica distribuiva solo quello che restava dopo le razzie.

Il binomio lavoro/emergenza in attesa di iniziare la ricostruzione sta determinando per le zone interne e L’Aquila un rilancio che è prodromico al “ tornare a volare “ e basterebbe poco di più : zona franca ed attenzione alle realtà produttive locali .

Se nella Protezione Civile, gradualmente ed iniziando a fare formazione integrata con quella specifica del lavoratore ,si inserissero i disoccupati ed i cassaintegrati che potrebbero operare nel sociale evitando la depressione di chi si sente inutile ma che, anzi, fa risparmiare allo Stato di pagare il personale della P.C. ed evita al datore di lavoro ,pubblico o privato, di sostituire o a ridurre l’operatività della sua azienda orfana dei volontari della P:C. -

Nella P.C. operano volontari che i nostri disoccupati e cassintegrati che hanno cuore, animo e cultura del sociale e potenzialità ad essere formati nelle funzioni proprie del cosiddetto volontariato che agisce nel sociale, possono prima integrare e poi sostituire per evitare le assenze dei lavoratori nelle aziende produttive ed i danni per la produttività sia pubblica che privata .

I fondi destinati agli Enti Locali potrebbero essere utilizzati nel senso che precede ed anche nella formazione specifica degli operatori della P.C. gradatamente passando da una P.C. di volontari che lasciano il lavoro a quella dei disoccupati e cassintegrati da reinserire e impiegare per le opere nel sociale anche a L’Aquila e per i terremotati”.

25 Settembre 2009

Categoria : Dai Lettori