Un pensiero per “Peppe” Tofani


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Ieri, durante un incontro di calcio amatoriale è morto “Peppe” Tofani, uno dei milioni di amanti del calcio che dietro a un pallone passano gli anni dell’infanzia, della gioventu’, della maturita’ e qualche volta chiudono anche la propria esistenza. Non era un nome famoso, di quelli che riempiono le pagine dei giornali e le immagini delle TV. E’ stato pero’ un protagonista di quel calcio, stupidamente definito minore, che lo ha visto indossare la maglia rosso/bleu della squadra de L’Aquila nel campionato 78/79. Nulla per tanti, tantissimo per chi come chi scrive ha nel cuore e nella mente decenni di storia calcistica e negli occhi migliaia di immagini .
Quell’anno, Peppe, perche’ nessuno lo chiamava Giuseppe, era uno dei componenti della rosa. Non giocava titolare, ma ogni volta che veniva chiamato in campo, dava il massimo, avvantaggiato da un fisico “bestiale” grazie al quale riusciva a travolgere l’avversario. Era uno della “colonia” o come usavamo dire scherzosamente noi tifosi, del “clan”, dei Marsicani, che Gildino De Felice presidente “caudillo” della societa’ aveva saggiamente portato a L’Aquila. Cerasani, Trinchini, Gigli, Grassi e Cherubini, Candido Di Felice, Cesidio Oddi. Un mix di grinta, classe (non per tutti ovviamente), attaccamento alla maglia, grazie al quale in quel famoso 78/79 L’Aquila, a Cassino, conquisto’ la C, in una delle giornate piu’ tragiche che si possano immaginare per un trionfo, con i quattro giovani periti a Sulmona mentre si avviavano verso Cassino.
Ora Peppe li ha raggiunti in cielo. Di lui ricordero’ per sempre, oltre alla grande amicizia che ci univa, la partita che disputo’ a L’Aquila contro il Grottaglie. Servivano i due punti per arrivare tranquili all’ultima gara, dove sarebbe bastato un punto per conquistare il diritto allo spareggio. Peppe fece una doppietta, con l’ultimo goal all’86° che ci permise di vincere 2 a 1.
Lo stadio espolse (le partite erano seguite in serie D da una media di 2500/3000 persone). Io riuscii al termine della gara ad entrare in campo per abbracciarlo. Ricordo ancora il suo sorriso buono, la sua modestia.
Caro Peppe, mentre scrivo la “tua” maglia corre sul terreno del Comunale. Da lassu’, se puoi, cerca di dare un po’ di carica a chi la indossa, oggi e per sempre”.


17 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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