NOTTE DI PAURA, SCOSSE A RAFFICA
L’Aquila – (Immagini: la mappa sismica dell’evento fornita dall’INGV e Monte San Franco in una foto da Google) – Il terremoto del Frusinate era stato avverito molto marginalmente nell’Aquilano, ieri sera, ma era scritto che la notte non dovesse essere tranquilla. Altre scosse, e la paura, poco dopo, sono arrivate a raffica, originate dallo stesso territorio che nel settembre 1950 produsse un forte sciame sismico superiore al 5 Richter, l’area tra Campotosto nell’Aquilano e Crognaleto nel Teramano. Il massiccio del Gran Sasso. Il terremoto del 1950 è uno dei più forti della storia sismica, anche se i danni furono limitati. Stanotte l’epicentro è stato localizzato con esattezza nelle propaggini di Monte San Franco, una delle cime del Gran Sasso.
Le scosse sono arrivate davvero a raffica, dalle ore 2 in poi fino alle 4 e 48. La più forte 3,7 di magnitudine locale, le altre 2,3, alle 2 e 3 minuti, 2,7 alle 2 e 14 minuti, poi una pausa e ancora 2,3 alle 3 e 57, 2 alle 4 e 48. Nell’altro versante, zona Nerito, Fano, Pietracamela, le scosse sono state una miriade, una dozzina, tutte di modesta intensità . Gli ipocentri tra i 15 e i 16 km di profondità nel sottosuolo.
Il terremoto ha svegliato l’Aquilano e buona parte del Teramano. Freddo intenso e anche neve in molti centri di montagna non hanno tenuto in casa le persone. spaventate soprattutto dai boati e dalle notizie provenienti dalla Marsica, dalla Valle Peligna, dal Parco nazionale e dalla Valle Roveto. Molti hanno pensato che tra i due eventi ci fosse un collegamento, e, come sempre in queste situazioni, la paura si è ingigantita e diffusa tra dicerie ed esagerazioni.
Anche se è totalmente mancata l’informazione sismica sui mass media, come è abituale, le scosse nel versante aquilano come in quello teramano non sono giunte senza preavviso: da mesi e mesi era in corso una serie di terremoti minori, che il nostro giornale ha sempre puntualmente riportato. Esiste la diffusa convinzione che le scosse “minori” non siano notizie da riferire, ma spesso i fatti dicono che sarebbe meglio farlo sempre e precisamente. Andrebbe azzerata la tendenza a credere che dopo le scosse forti, la terra torni a dormire. Non è mai così. Bisogna avere e indurre negli altri la consapevolezza della perpetua presenza del fenomeno sismico, con veritiera informazione pur senza affermare che una scossa o più scosse debbano portare ad eventi più importanti. Anche se, spesso, è proprio così.
La Protezione civile ha disposto controlli e sopralluoghi nei comuni più direttamente coinvolti nel forte terremoto di iera sera, epicentro a Sora e Isola Liri: i centri abruzzesi più vicini (dove la scossa è stata forte) sono Balsorano, Morino, S.Vincenzo Valle Roveto, Collelongo, Villavallelonga. Per quanto se ne sa non vi sarebbero situazioni di emergenza.
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