Lago Scanno, misteri e bocche cucite


L’Aquila – Il Comune di Scanno, come quello della vicina Villalago che si affaccia verso nord sul lago, tace. Silenti l’azienda sanitaria, la Provincia, la Regione, la Protezione civile. Zitti gli ambientalisti e persino le autorità turistiche. In pratica, il mistero del lago rimane tutto e la costosa indagine “scientifica” durata mesi è servita a far sapere che sì, forse sul fondo c’è una bomba, un ordigno bellico di grosse dimensioni. Qualcosa. Ma non si sa cosa. Scomodati per indagare sono stati anche personaggi di rilievo, appartenenti all’Istituto nazionale di geofisica, calatisi come palombari sott’acqua. Esperti, gente che ha consegnato le sue conclusioni agli amministratori – almeno questo si è voluto far sapere, ma con molta parsimonia e quasi reticenza – ed è andata via.
Sapete cosa c’è? Che ora bisogna ricominciare da capo, e naturalmente andare oltre i 20.000 euro (neppure questo però si è saputo con certezza dichiarata) già spesi. Dovranno occuparsene, si dice, sommozzatori dei vigili del fuoco, per tornare sott’acqua e portare su qualche oggetto che sia sufficiente a diradare dubbi e domande. Il Comune di Scanno ne saprebbe di più, come quello di Villalago, ma non risulta che qualcuno abbia aperto bocca per consentire ai cittadini di essere informati.
Sui fondali giacerebbero resti di imbarcazioni, forse residuati bellici, e altre cose coperta da fango e sedimenti, quindi non identificabili. Improvvisamente, qualcosa, negli ultimi mesi, avrebbe deciso di creare problemi emettendo radiazioni capaci di interferire con il campo magnetico, tanto da influenzare le bussole.
Ciò dopo decenni di nulla: infatti, per 60 anni questi oggetti misteriosi non avrebbero dato segni di se stessi. Che strano. Che si tratti di qualcosa gettata nel lago molto più di recente? Di tutte, una cosa è certa: silenziare la vicenda è, sì, tipicamente italiano, ma non certo corretto e consigliabile, perchè resterebbero tutti i dubbi e gli interrogativi, capaci di dare la stura a fantasie, chiacchiere, dicerie. La manna per la rete Internet. Una disgrazia per Scanno, il turismo e l’immagine dell’Abruzzo. Chi sa se ai piani alti lo avranno capito.


17 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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