Considerazioni – I due terremoti


Chieti – (di Stefano Leone) – (Foto: L’Aquila, hotel Duca degli Abruzzi) – Vasco Errani lo ha detto in modo palese e senza fronzoli: “Noi non abbiamo voluto le new town”. Ecco la risposta delle zone colpite dal sisma in Emilia Romagna, della quale regione, Errani ne è Presidente. Ieri Vasco Errani era a Chieti, in compagnia del candidato capolista PD alla Camera Giovanni Legnini, per un tour elettorale proprio in Abruzzo. E, in quella sede ha avuto modo di esplicitare ancor più il suo pensiero, rilasciando queste dichiarazioni al Direttore dell’emittente tv Rete 8. Errani ha spiegato ancora che la differenza fra le scelte fatte nella sua regione e quelle fatte nel dopo sisma a L’Aquila, sta nel fatto che mentre a L’Aquila si è centralizzato tutto, aspettando un miracolo mai avvenuto, in Emilia Romagna si è partiti dal territorio facendo lavorare ai tavoli tecnici i rappresentanti del territorio, Sindaci e Presidenti di Provincia. In altre parole, per ogni decisione da prendere, la discussione è avvenuta con la convocazione delle due figure istituzionali che più hanno la percezione delle esigenze del territorio, cercando di far riunire i centri città senza disperderli. Chi scrive, dovendo fare notevole sforzo per uscire dal condizionamento mentale di chi, il sisma di L’Aquila lo ha vissuto sulla propria pelle, invoca, da osservatore, la possibilità di prendere atto di quanto affermato dal Presidente Errani, sia a proposito delle “nuova città”, come letteralmente va tradotto l’inglesismo new town, sia per la scelta sinergica del lavoro di squadra fatto dai rappresentanti del territorio ma, forse sfugge un particolare, che qualcuno a lui vicino avrebbe dovuto fargli notare: in Emilia Romagna non è stato letteralmente polverizzato un centro storico come invece accaduto a L’Aquila, città capoluogo di regione, con monumenti, chiese e palazzi che si, vero erano già mal tenuti e forse anche mal trattati ma pur sempre con un centro storico di una città d’arte e tradizione. Un capoluogo di regione con storia antica e riconosciuta. Non ce ne voglia il Presidente Errani ma, in sede di valutazioni e considerazioni, vanno analizzati tutti gli aspetti delle differenze, che pur nella uguaglianza della tragedia, esistono. Senza colore politico. Poi, che L’Aquila non avrebbe dovuto essere alla mercè di passerelle ed esibizioni carnacesche, strumento per visibilità di affaristi e falsi profeti, anche questo è vero. Ma questa è storia di un’altra vita.


15 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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