La Regione ha detto no alla SNAM
L’Aquila – (Foto: l’interramento di una conduttura di gas metano) – I COMITATI: ORA LA SNAM RINUNCI E SE NE VADA – La Regione ha detto no al progetto di metanodotto tra la Valle Peligna e l’Alta Valle dell’Aterno, nell’Aquilano, con proseguimento verso Umbria e Nord Italia. Un progetto contro il quale da tempo si battono in parecchi, a cominciare dai comitati sulmonesi per l’ambiente e come questo giornale ha sempre puntualmente riportato.
“Sono molto soddisfatto perche’ la Regione Abruzzo , nella conferenza di sevizio convocata questa mattina, ha espresso il proprio parere negativo con diniego alla realizzazione del Metanodotto e della Centrale di Compressione a Sulmona, cosi’ come proposto dalla SNAM. Lo dichiara Giovanni D’Amico, Vice Presidente del Consiglio Regionale, che ancora ieri con una lettera sollecitava il Presidente della Regione Abruzzo ad assumere la decisione , in sede di Conferenza, coerentemente con quanto ribadito dal Collegio delle Garanzie statutarie. “Dopo molti mesi di prese di posizioni chiare da parte delle forze civili e dei comitati cittadini, dei partiti e del Consiglio regionale che all’unanimita’ si era espresso piu’ volte contro il progetto, la Regione Abruzzo – commenta D’Amico – ha finalmente negato il proprio assenso ad un progetto che non tiene alcun conto del rischio sismico ne’ dell’impatto ambientale. Una vittoria – conclude il vice presidente – che ci impone piu’ attenzione e forza propositiva per la sicurezza e la salute dei cittadini, per la tutela del patrimonio ambientale abruzzese e per lo sviluppo della nostra regione”.
SULMONA – Scrivono i comitati ambiente di Sulmona: “Quella di oggi è una giornata storica per il movimento antigasdotto: la Conferenza dei Servizi della Regione Abruzzo sulla centrale di compressione è stata chiusa e la richiesta della Snam è stata rigettata. E’ una vittoria esemplare dei cittadini che da oltre 5 anni si stanno battendo con determinazione per impedire che il nostro territorio venga asservito agli interessi della multinazionale del gas. Ma è anche una vittoria delle istituzioni democratiche, che recependo la volontà popolare, hanno espresso la loro contrarietà all’opera attraverso numerosi atti”.
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