Miracoli elettorali: proroga fermo pesca
Pescara – (Foto: le proteste dei marinai e il funerale del porto, celebrato mesi fa, sempre attuale) – Se un porto, quello di Vasto, spera nello sviluppo e registra concrete iniziative (ieri il via ai trasporti mediante containers), un altro, quello di Pescara, resta morto e stecchito. Si va avanti a “spizzichi e bocconi” e meno male che ci sono le elezioni…
In qualche modo, nella beffa che dura da un anno per pescatori, marinai e città di Pescara, c’è un infatti aspetto che può definirsi “fortunato” sia pure con amara ironia: l’imminenza delle elezioni. Nessuno avrebbe interesse a versare olio bollente sulle piaghe, dunque si va verso un prolungamento del fermo pesca obbligatorio al porto di Pescara, considerato che i lavori di dragaggio promossi dal ministero delle Infrastrutture, per un totale di 200mila metri cubi, non sono ancora partiti e il fermo pesca attuale scade il 28 febbraio. Oggi se n’e’ parlato durante l’incontro in Provincia che ha visto la partecipazione, tra altri, del vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, e del senatore Gaetano Quagliariello. La Regione Abruzzo, rappresentata dall’assessore alla Pesca Mauro Febbo, sta studiando il da farsi, si fa sapere dalle fonti ufficiali.
Di certo il fermo sara’ prolungato, considerato che a fine mese il porto sara’ ancora impraticabile, ma non e’ ancora chiaro se lo slittamento sara’ per un mese o per due mesi. Maggiore chiarezza sui tempi dell’intervento affidato alla ditta Sidra dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, e’ stata sollecitata dai rappresentanti della marineria, sfiniti dallo stop alle attivita’ della pesca, che li ha portati sul lastrico. “Ci preme capire quali saranno i tempi del dragaggio” – ha detto Francesco Scordella, in rappresentanza degli Armatori, facendo notare tra l’altro che “la marineria pescarese ha perso competitivita’”. Maggiori chiarimenti in tal senso potrebbero arrivare nei prossimi giorni.
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