“Abolire legge Merlin e bigotti”
Pescara – (Immagine di gliveblog.com) – La guerra personale del sindaco di Pescara, dimostra tutta la debolezza di una giunta, debole con i forti e forte con i deboli. E’ l’opinione di Pescara Capoluogo d’Abruzzo, che spiega: “Cosa ci guadagnano i sindaci “benpensanti”, dichiarando una improbabile guerra alla prostituzione? Probabilmente qualche titolo altisonante sui giornali, forse qualche voto dai bigotti ma sicuramente una assai poco bella figura al cospetto della storia”.
“Basterebbe ricordare i disavanzi di bilancio del Comune di Montesilvano che “contava di incassare” i proventi delle multe alle operatrici del sesso – commenta Roberto Santuccione, leader del movimento Pescara Capoluogo d’Abruzzo – per comprendere quanto effimera sia lazione di questa giunta pescarese, ormai disperata, insieme a quella provinciale e regionale. In Italia ci sono leggi nazionali che non vietano il meretricio ma solo lo sfruttamento. Vogliono sostituirsi al legislatore nazionale questi “paladini del nulla”?
Come abbiamo avuto modo di sottolineare, ormai da tempo, il problema andrebbe valutato in termini più moderni: niente “caccia alle streghe” a fini elettorali e istanze nazionali per abolire una legge desueta e non al passo con la civilta’ del XXI secolo.
Vedremo, a breve, montagne di carte bollate e comuni costretti anche a risarcire danni (basta ricordare cosa accaduto a Silvi Marina qualche anno fa). Danni che pagheranno i contribuenti, non di certo i “sindaci sceriffi” ormai asfaltati per sempre dalla volonta’ popolare, sempre e comunque sovrana.
Dell’attuale sindaco di Pescara e della sua sgangherata giunta non si ricordera’ piu’ nessuno, ma dei risarcimenti, si”.
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