Precari Provincia, appello a Barca


L’Aquila – UNA BATTAGLIA PER LA DIGNITA’ DEI LAVORATORI FINORA SENZA RISPOSTE – Il Movimento Aderente Precari Provincia O.P.C.M. della Provincia dell’Aquila – M.A.P.O.P.C.M. movimento.precariopcm@gmail.com , oltre 40 lavoratori rimasti esclusi dalle proroghe accordate ad altri enti, ha indirizzato al Ministro Barca una lettera-appello: “Gent.mo Ministro Fabrizio Barca, chi le scrive per la seconda volta, senza aver ottenuto risposte la prima, vuole solo evidenziare una situazione gravissima che ha messo in ginocchio molte famiglie, ormai senza stipendio, dal 31.12.12, data che ha visto scadere senza rinnovo circa una quarantina di contratti di lavoro, gran parte dei quali a tempo determinato, quindi non semplici collaborazioni.
Questa sorte ha colpito la Provincia dell’Aquila, in particolare il settore vitale legato alla ricostruzione ed al genio civile, gettando nella disperazione molti di noi che non hanno avuto la “fortuna” di poter accedere ai concorsi predisposti dal suo Ministero, oppure non sono risultati idonei pur avendo alle spalle diversi anni di anzianità all’interno dell’ente, in alcuni casi veri e propri veterani della pubblica amministrazione con alle spalle concorsi superati e graduatorie mai scalate, sempre in nome degli stessi problemi economici, ma anche per le difficoltà legate al patto di stabilità.
Forse questi problemi non saranno giunti nelle stanze del suo Ministero, probabilmente qualcosa non avrà funzionato attraverso la comunicazione tra ente e Governo, ma la cosa che più rammarica è vedere umiliato il nostro lavoro, noi che viviamo in un territorio che ha conosciuto la devastazione del terremoto e che pure ci ha visto tornare operativi sin da subito quel tragico 6 aprile 2009, sempre gli stessi che per accedere al ruolo ricoperto fino al 31.12.12 hanno comunque superato prove selettive e sul campo si sono distinti dando il massimo: è forse questo il concetto di meritocrazia di cui si parla? È lecito rimandare a casa gente che ha maturato requisiti ed esperienze pluriennali? È giusto mortificare le legittime aspettative di stabilizzazione dopo anni di lavoro? Si potrebbe andare avanti con altre domande, ma riteniamo che queste da sole destino una minima attenzione e riflessione da parte sua.
Noi difendiamo le professionalità e le qualifiche di tutti i lavoratori assunti con contratto O.P.C.M., in particolare di tutte la categorie che – lo ripetiamo – nei concorsi recenti non hanno trovato alcuna possibilità: basti pensare al sociale e alla cultura, settori che in Provincia avevano alcuni lavoratori impegnati in un progetto di ricostruzione del territorio tout court, attraverso interventi a sostegno delle popolazione gravemente compromessa in larga parte da problemi di natura psicologica a seguito del sisma, favorendo l’integrazione tra le persone, l’interesse partecipativo, la prevenzione contro i comportamenti disadattavi tra i giovani, gli interventi nelle scuole,la valorizzazione del patrimonio artistico e librario, tutte cose fatte e pensate per un modello di ricostruzione che ridurre solo agli aspetti tecnici ci appare poco aderente alla realtà multiforme del territorio, ma che solo verso questo si è indirizzato.
Senza essere polemici a noi questa situazione non va, anche perché la Provincia è al collasso, senza figure di riferimento per l’espletamento delle competenze che pure le appartengono e che sono fissate nelle varie ordinanze ministeriali, con una spesa per il personale al di sotto dei parametri previsti, quindi una gestione nel complesso non dispendiosa che dovrebbe farla ritenere “virtuosa”, ma che invece lascia il personale a casa perché inascoltata nelle richieste legittime, attraverso appelli finalizzati ad ottenere le nostre proroghe contrattuali che rimarrebbero tali.
Caro Ministro Barca non siamo solo dei lavoratori in cerca di riottenere quanto tolto, siamo prima di tutto persone non più giovani in cerca della loro dignità che non può essere annullata con un colpo di spugna o con bandi concorsuali non aderenti alla realtà dei fatti: riteniamo che forse le esigenze legate alla ricognizione del personale dovevano essere un compito dei singoli enti locali, visto che molti dei lavoratori oggi fuori gioco hanno lavorato proprio per questi ultimi, cosa evidente presso la Provincia dell’Aquila che ha pagato il prezzo più alto con la mancata proroga dei suoi dipendenti legati alla ricostruzione, mentre è andata meglio al Comune dell’Aquila dove tutti i contratti in scadenza il 31.12.12 sono stati puntualmente rinnovati da tre a sei mesi, un’altra disparità di trattamento pagata sulla pelle dei lavoratori.
Ora quello che noi vorremmo chiederle è questo:
a)una trattativa con il Presidente Antonio Del Corvo finalizzata a reperire la necessaria copertura economica per i nostri rinnovi contrattuali scaduti in data 31.12.12 così come avvenuto per gli altri enti;
b)un percorso a breve e medio termine di valorizzazione delle esperienze svolte dal personale più anziano che dia la possibilità all’ente di poter procedere a dei percorsi di stabilizzazione in base alle reali esigenze, in deroga al patto di stabilità e in considerazione che si tratta di un territorio terremotato, risolvendo l’annoso problema del precariato presso la Provincia dell’Aquila;
c)una partecipazione politica attiva bipartisan nell’affrontare le spinose questioni legate al futuro dei lavoratori precari legati alla ricostruzione, lontana dai personalismi e che abbia per oggetto i reali interessi di chi lavora al servizio della collettività.
Caro Ministro, tutti possono commettere degli errori, ciò che si dovrebbe evitare e che essi diventino un impedimento per ogni ulteriore soluzione, perché significherebbe solo una cosa: essere stati volutamente dimenticati, magari per colpe altrui.
Confidando il lei, cordiali saluti”.


12 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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