Parcheggio ipogeo? Almeno quattro padri…
L’Aquila – (di Silvio Graziosi) – INUTILI LE RIVENDICAZIONI DI PRIMOGENITURA PER LO SCAVO DI PIAZZA DUOMO – (Foto: in evidenza, Silvio Graziosi e una suggestiva foto di Patrizia Tocci – Sotto: piazza Duomo) – Nei giorni scorsi il Sindaco Massimo Cialente ha presentato, nell’Auditorium dell’ANCE, il progetto di una società privata che vorrebbe realizzare una sorta di parcheggio e un centro commerciale nel sottosuolo di Piazza Duomo. La proposta, riferiscono i giornali, è stata ritenuta totalmente impercorribile dall’assemblea popolare. Anche se presentata come una grandiosa opera, la proposta stessa non ha incontrato il favore della città. Così come non raccolse consensi una similare iniziativa dell’Amministrazione Lombardi nel 1985.
Uno dei difetti della classe politica di questa città è quello di voler far passare come originale, quindi di “primogenitura”, qualsiasi idea, qualsiasi progetto che riguardi il futuro della città. Magari saltando a piè pari l’assetto urbanistico.
Anche nel 1985 l’idea Lombardi di un parcheggio sotterraneo in Piazza Domo, una “notizia…mozzafiato”, fu presentata come originalissima e senza precedenti. Non è vero che fosse originale. Ho già avuto modo di precisare, sette anni or sono, nel 2005, in altra sede, che un’ iniziativa analoga l’avevo pubblicata proprio io, ben 50 anni prima, su Il Messaggero di martedì 8 novembre 1955.
Si, proprio così: 8 novembre 1955, cioè 58 anni da oggi. Cosa pubblicavo: che nel 1955 (Sindaco Angelo Colagrande, 1951-56. il primo Padre) si parlava (fu quella la vera prima volta) del progetto per un parcheggio e un mercato sotterraneo per gli ambulanti nel sottosuolo di Piazza Duomo. Del progetto si parlò in città, ma non fu mostrato a nessuno. Né ai politici né ai giornalisti. Disse ufficialmente il Sindaco Colagrande: per l’accesso al parcheggio sotterraneo è prevista una galleria a due canne con ingresso e uscita nella parte bassa di Via Bone Novelle. È un lavoro troppo grosso, che implica impegni e responsabilità urbanistiche finora mai considerate. Non se ne fece niente.
La palla passò al suo successore Federico Trecco (sindaco dal 1956 al 1970 – il secondo Padre). Si seppe finalmente che il progetto per la realizzazione del parcheggio e mercato coperto sotto Piazza Duomo era stato proposto dall’Impresa Tudini-Talenti di Roma. Uno dei due titolari era originario di Capitignano. L’elaborato restò ancora segreto. Di fronte alla netta opposizione della città Federico Trecco tentò la carta di utilizzare (solo in superficie, senza scavi) l’intero isolato, di proprietà comunale, compreso tra Via Sallustio, Via Marrelli, Piazza Palazzo e Via Cavour.
“Niente da fare. Non lo vogliono nemmeno gli interessati”, mi disse Don Federico. E non se ne parlò più. Fino a quando Antonio Di Muzio (su Il Messaggero del 26 aprile 2005) riparlando dei problemi di Piazza Duomo, scrisse che il progetto per un parcheggio sotto la piazza “è stato ideato dieci anni fa (cioè nel 1985 – ndr) dal duo Lombardi-Arduini”. Notizia non esatta. Di Muzio, bravo collega, ma giovanissimo per la circostanza, non poteva sapere delle altre “primogeniture” già vissute. Come ho appena ricordato.
Anche il Sindaco Enzo Lombardi (il terzo Padre) e l’Assessore Giampaolo Arduini, per ragioni anagrafiche, nel 1985 non conoscevano i precedenti del 1955.
Scrissi ancora su Il Messaggero di domenica 27 novembre 1955: “Ennio Mari, dalle colonne de Il Tempo – riprendendo in esame la notizia della probabile costruzione della stazione sotterranea per autocorriere in Piazza Duomo – rileva la poca opportunità della scelta del luogo e suggerisce altre soluzioni”. La “polemica” rispettosa e riguardosa tra me e Marj sul parcheggio sotterraneo di Piazza Duomo si concluse nel dicembre dello stesso anno (Il Messaggero di sabato 10 dicembre 1955).
Dopo di che, del parcheggio e del mercato coperto non si parlò né si scrisse più. Per anni. Almeno fino al 1995, quando il progetto fu “reinventato”, come scrisse il bravo collega Di Muzio, “dal duo Lombardi-Arduini”. E’ fino a quando, nel 2013, è stato ancora “reinventato”, questa volta, dal sindaco Massimo Cialente.
Non è per dire né un pro né un contro a questo progetto. Come la penso non credo interessi qualcuno. Un giornalista riferisce le opinioni degli altri. Tuttavia, in confidenza: 58 anni fa (1955), giovane giornalista 26nne, ero per il si. Trenta anni dopo (1985), ad esempio, Massimo Cialente era per il no al progetto Lombardi. Oggi, 28 anni dopo, Massimo Cialente (il quarto Padre), legittimamente per carità, è per il si al suo progetto.
Però dagli orientamenti manifestati dalla comunità cittadina, una costante si può rilevare: mai l’idea di scavare sotto Piazza Duomo è stata contestualizzata in una visione condivisa e complessiva della città. Neanche oggi che la stessa città deve essere rifondata. Dicono gli aquilani che per la smodata sete di occupare gli spazi, comunque liberi si pensa ancora di scavare, quindi di distruggere, le piazze esistenti. Piazza Duomo docet. Ma da quanti anni non se ne costruisce una degna di tale nome, da porre a servizio del centro storico per consentirne la pedonalizzazione con relativa realizzazione di adeguati spazi di parcheggio delle auto per favorire la rinascita delle attività commerciali?
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