Sixty, assenso doloroso e perplesso
Chieti – (Foto: proteste alla Sixty, ma sono servite ad ottenere ben poco) – I lavoratori della Sixty hanno dato il loro assenso all’accordo, che dunque firmerà anche la CGIL, dopo gli altri sindacati. Dichiarando però che la mobilitazione proseguirà e la vigilanza sugli impegni, anche su quelli sottoscritti dalle istituzioni, anche. Sì dunque doloroso e perplesso, con tanti interrogativi e tantissimi dubbi sulla credibilità di chi propone, scrive e firma. L’accordo prevede nuove aziende neweco e satelliti, con occupazione da definire, ma in sostanza, al momento, lavoro per poco più di un centinaio delle 370 persone che un tempo vivevano e producevano in un’azienda prestigiosa. L’elemento che ha contato sui lavoratori (ma la rsu resta contraria a tutto ciò che è stato sottoscritto) è stato l’impegno per un altro anno di cassa integrazione, quando a marzo scadrà quella in corso. Ormai di deve accettare, amaramente, anche la garanzia di pochi mesi di stipendio (ridotto), rinunciando ad un vero futuro. Ottenere un anno di cig, alla fine, costringe chi ha bisogno semplicemente di sopravvivere ad accettare anche condizioni che un tempo sarebbero state sdegnosamente rifiutate. Il declino è inarrestabile, e ci si deve accontanre delle briciole. Così è ridotto un Abruzzo che un tempo si proclamava Lombardia del Mezzogiorno. Un tempo tanto lontano da sembrare una favola.
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