Chi si occupa del personale regionale?


Pescara – Vincenzo Traniello (FP Abruzzo) e Maurizio Spina, segretario CISL, scrivono al presidente Chiodi e all’assessore Carpineta: “Nelle ultime settimane abbiamo assistito all’acuirsi delle contrapposizioni tra gli Assessori, componenti della sua Giunta e i Direttori delle strutture regionali in materia di personale. Gli ultimi episodi non sono che l’epilogo di un malessere o di un costume, purtroppo, fortemente storicizzato all’interno dell’Ente Regione; inoltre, abbiamo registrato anche una disdicevole interferenza istituzionale da parte del Consiglio regionale nelle politiche di gestione del personale.
Se ogni Direzione pretende di gestire le risorse umane in modo autonomo, senza alcun coordinamento con la Direzione del Personale, si provocano uno scollamento dell’Ente e un deficit organizzativo e gestionale che si ripercuotono in termini negativi nell’efficacia della gestione amministrativa dell’Ente regione, con effetti negativi sul personale e sulla certezza del diritto.
La CISL e la CISL Funzione Pubblica ritengono necessario un Suo immediato intervento, congiuntamente all’Assessore competente, per ricondurre ad unità la gestione delle risorse umane.
Senza un riordino di competenze, di individuazioni di responsabilità e di una gestione informata alla correttezza e alla trasparenza amministrativa delle risorse umane, l’Ente Regione rischia la paralisi amministrativa.
Le criticità che si sono manifestate negli ultimi mesi, per il mancato inquadramento del personale degli Enti strumentali soppressi, sono derivate dal non rispetto delle indicazioni della Legge n.77, la quale riconosce alla Direzione Risorse Umane la gestione e le politiche del personale, comportando vuoti gestionali in alcune Direzioni e un mancato utilizzo di altro personale in altre, generando uno spreco di competenze, di professionalità e di risorse, che la Regione Abruzzo non può permettersi!.
Tutto ciò potrebbe costituire un vulnus per l’Ente, che si troverebbe nell’impossibilità di rispettare le scadenze normative e gli impegni con le strutture statali sovraordinate o con la stessa Unione Europea, portando tutta l’amministrazione regionale ad assumersi responsabilità di tipo penale, contabile e civile.
L’indeterminatezza della gestione del personale, oggi frammentata tra nove Direzioni, richiede un coordinamento forte che non può trovare soluzioni attraverso la sola ed esclusiva conferenza dei Direttori.
La Regione Abruzzo non è costituita da nove monadi autarchiche (Direzioni), bensì da un complesso di strutture che, pur salvaguardando le peculiarità gestionali delle singole filiere amministrative, necessitano di un coordinamento e di un indirizzo autorevole della gestione complessiva delle risorse umane.
La programmazione dei fabbisogni del personale deve correlarsi con le compatibilità di bilancio attraverso una modulazione delle assunzioni nel rispetto delle priorità.
La CISL ritiene indifferibile l’immediata convocazione di un tavolo di confronto, congiuntamente alle altre OO.SS., per evitare uno sfilacciamento ulteriore, che condurrebbe ad un blocco dell’erogazione dei servizi alle imprese ed ai cittadini”.


11 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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