Nei fanghi del porto tutti sono naufraghi
Ormai non ci crede davvero più nessuno, quindi le autorità pescaresi evitano l’argomento. Da un anno il porto è chiuso, il dragaggio non comincia e i soldi non arrivano. I marinai sono allo stremo, la città è allibita di fronte ad una storia che nessuno, neppure i più pessimisti, credeva possibile. Invece la storia c’è e nei fanghi del porto è naufragata ogni credibilità , ogni rispettabilità di istituzioni e politica. Semplicemente, non riescono a fare ciò che è assolutamente normale, cioè dragare i fondali di un porto canale. Cosa che – siamo al colmo del ridicolo o del tragico, come preferite – negli altri porto anche abruzzesi regolarmente avviene.
Oggi, 10 febbraio, qualcuno ha fatto circolare tramite gli accoglienti schermi della tv l’ennesima notizia: la draga è in arrivo! Sarebbe partita da Rimini e, dopo aver solcato l’Atlantico e il mar dei Sargassi, doppiato capo Horn e sfidato le acque artiche, nonchè attraversato tra mille tentazioni il mare delle sirene a tette nude, potrebbe arrivare domani a Pescara e posizionarsi. Salvo il maltempo, però. E i soldi? Bene, quelli arriveranno, bisogna sbloccarli, navigare tra carte e regole, burocrati occhiuti e austeri uffici istituzionali. Ma arriveranno. Quando? Non esageriamo: pretendere pure di sapere quando è arroganza, e prepotenza da parte dei cittadini. Che diavolo, addirittura vogliono sapere quando… Non se ne può più con queste pretese spocchiose. Arriveranno, e basta.
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