Inchiesta soldi in Romania, un polverone di silenzi e noiose ripetizioni di notizie
L’Aquila – Da settimane i giornali sono costretti a ripetere, in sostanza, sempre la stessa notizia: Massimiliano Cordeschi, foto, ex city manager del comune ed ex esponente politico in area di centro (UDC e UDEUR), sarebbe indagato in un giro di denaro consegnatogli per investimenti in Romania. Si parla di due milioni di euro, ma si fa intendere che potrebbero essere di più. Si racconta che molti investimenti avrebbero avuto buon esito, mentre altri no, con ingenti danni per chi aveva affidato denaro a Cordeschi, persona notissima in città che si giovava di grande stima, ottime amicizie e di vantaggiose contiguità con personaggi di spicco. Non solo in borghese, viene fatto capire.
Con Cordeschi, potrebbero essere coinvolti almeno due politici (ma forse molti di più), molti vip (alcuni davvero insospettabili), professionisti, benestanti componenti della “città da bere” (se ne esiste ancora una…), imprenditori, commercianti.
Una ridda di voci e insinuazioni, ma da settimane nessun nome. Solo quello di Cordeschi, che sceglie di tacere anzichè sproloquiare sui giornali come taluni amano fare in circostanze analoghe.
La sensazione è che coinvolta sia mezza città , ed esattamente la metà che conta, da qui il riserbo sui nomi, le bocche cucite, i vani tentativi dei segugi dell’informazione di sparare per primi i nomi eccellenti. Come in un famoso film di Pietro Germi, ambientato a Treviso?
Da questo deriva una rituale ripetizione della notizia in varie salse, senza mai un’autentica novità . Non è il modo più civile, più trasparente e più corretto di diffondere all’opinione pubblica i dati di un’inchiesta che sicuramente scotta, ma altrettanto sicuramente non può nascondere nessuno. I giornali e gli altri organi di informazione debbono poter informare, non clonare informazioni. Non è accettabile che nella cronaca finiscano sempre i personaggetti di poco conto. Che saltino sempre gli stracci, come si diceva una volta. Se tocca, deve toccare a tutti. E nessuno deve fungere da capro espiatorio. La città si augura che presto vengano fuori i nomi, quelli giusti e tutti, di chi è indagato, senza incolpare nessuno prima di un processo e di una sentenza.
Ciò che a tutti nuoce, ancora una volta, è il metodo dei due pesi e due misure, che oltre tutto genera dicerie, maldicenze, falsità e lascia spazio a chi coglie l’occasione per denigrare e infangare anche chi non c’entra, ma sta sullo stomaco di qualcuno. Se ci sono novità , e vip coinvolti, vengano fuori, come negli altri casi di cronaca e per persone che, magari, alla fine sono risultate prosciolte.
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