Sanitopoli, strenua autodifesa Aracu


Pescara – (G.C.) – E’ anche una grande ribalta umana il processo detto Sanitopoli, con un palcoscenico sul quale compaiono uno dopo l’altro personaggi comunque travolti dalla vicenda e dal suo epilogo giudiziario, spesso drammatico e policromo. Oggi è stato il giorno, uno dei giorni, del deputato (“ormai quasi ex deputato”, come ha detto lui stesso) Sabatino Aracu, personaggio di rilievo politico per decenni in Abruzzo, ma prima ancora di rilievo sportivo, essendo stato in gioventù, quando viveva a L’Aquila dove è nato, campione mondiale di pattinaggio.
Oggi Aracu mostra ancora grinta e si impegna in un’autodifesa strenua, accorata, estesa a 360 gradi contro tutti. Nell’udienza di oggi, di fronte al tribunale di Pescara che celebra il processo Del Turco e altri per le presunte tangenti sborsate dall’ex re della sanità privata Angelini, Aracu ne ha avute per tutti. Per respingere le accuse e tentare di tirarsi fuori da tangenti e storie di soldi, il deputato che fu uno dei big di Forza Italia accusa tutti: da Angelini (non presente in udienza) che insulta e accusa di aver mentito spudoratamente, a Forza Italia, alla ex moglie Maria Maurizi. Aracu dice di essere stato trascinato e incastrato nel processo, di non aver mai chiesto o ricevuto denaro, di non aver mai voluto Vito Domenici come assessore alla sanità regionale. Il suo, come quello di altri politici di spicco, era un nome già scritto nelle stanze del potere: certi personaggi “dovevano” salire in sella e Forza Italia (che Aracu rappresentava) “doveva” assentire. Candidature blindate. Quanto alla Maurizi, l’ex marito l’accusa di aver addirittura attuato uno stalking nei suoi confronti. E dice anche molte altre cose, i cocci di una famiglia, i cocci forse di un’intera vita. Aracu tuttavia non demorde, pur coinvolto nel crollo dei suoi poteri e delle sue posizioni di ex vip abruzzese.
Giudici e avvocati ascoltano, porgono domande, annotano le risposte. Il processo è sicuramente una montagna di macerie per la politica abruzzese di diversi anni fa, tutta corruzioni, raccomandazioni, strutture di potere, traffici di soldi, delazioni, vendette e forse anche calunnie. E’ anche una montagna di macerie personali per molte persone. Una rassegna di tramonti, nessuna alba, almeno finora.


08 Febbraio 2013

Categoria : Cronaca
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