Sanofi Aventis, non soltanto le pillole: oltre al profitto esiste un “codice etico”
Scoppito – (di Gianfranco Colacito) – Una grande industria, e Sanofi Aventis lo è e primeggia nel mondo nel campo farmaceutico, non è solo produzione di ciò che immette sul mercato. E’ benessere dell’ambiente in cui opera, dei lavoratori, che per produrre debbono guadagnare dei soldi e vivere una vita serena. In una casa con la famiglia.
A L’Aquila dal 6 aprile ciò non era più possibile, e allora Sanofi Aventis ha donato delle case alla comunità in cui opera: in tutto 112, graziose villette di legno, in un villaggio a S.Bartolomeo inaugurato oggi presenti i vertici deell’azienda e il suo direttore aquilano, Andrea Ruggeri, al quale sono stati indirizzati elogi e ringraziamenti di tutti. Senza di lui l’impresa sarebbe stata molto più difficile, ma anche senza il comune di Scoppito, i tecnici, gli operai, la curia. Quella di considerarsi un’industria con un codice etico è una caratteristica che colloca il grande gruppo francese tra i più evoluti nella ricerca, nell’attenzione verso i pazienti, nel favorire l’accesso ai farmaci, nella protezione dell’ambiente, nell’attenzione verso i propri collaboratori, nella promozione di politiche di acquisti responsabili. Nel villaggio, inaugurato oggi presenti il presidente del Senato Schifani, il sindaco Cialente, la presidente Pezzopane, il vescovo Molinari, il consigliere regionale Ricciuti e altre autorità , di fronte ai vertici del gruppo, potranno abitare subito circa 500 persone. Il progetto è stato realizzato in 90 giorni, su un suolo sicuro idrogeologicamente. Sorrisi e cortesia da parte dell’amministratore delegato SA Daniel Lapeyre, e di Philippe Luscan , senior vice president industrial affair. Il villaqggio è carino e ben urbanizzato. Quando non servirà più, sarà donato al comune di Scoppito. La messa in sicurezza del sito è costata 14 milioni, tutto compreso , anche il villaggio temporaneo.
Importante annuncio di Lapeyre, questa mattina: la Sanofi aprirà a gennaio un centro di ricerca medica di livello mondiale. L’azienda è convinta che la vera ripresa della zona colpita debba partire delle industrie, componente essenziale dell’economia del territorio. In poco più di 4 mesi a Scoppito sono stati prodotti 1,7 miliardi di compresse e 55 milioni di confezioni: vuol dire che si è lavorato dopo sole tre settimane di fermo, e che oggi si lavora a pieno ritmo. I farmaci di Scoppito, spiega il direttore Ruggeri, sono destinati ai cinque continenti.
Per la cronaca, i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Legnotek di Cà soli e le opere di urbanizzazione dalla ditta MCM di Sora. le case poggiano su piattaforme di cemento armato di 35 cm di spessore, con l’impiego di 63.000 chili di acciaio. Per ogni casa si usano 8.000 chili di legno di abete e pino lamellare. I tubi per l’acqua sanitaria sono lunghi 12 km. I cavi elettrici 70 km. 70 lampioni stradali, un pozzo per l’acqua di uso irriguo per il verde. La Sanofi Aventis ha sicuramente dimostrato di essere un’azienda modello (sta naturalmente lavorando anche il vaccino antipandemia, come le maqgiori industrie del mondo), il che già più o meno di sapeva.
Ciò che più conta – e le catastrofi servono ad avere certezze non acquisibili in altre circostanze – è che l’azienda è umana, vicina alla gente, vicina al suo territorio abruzzese (in Italia ha cinque stabilimenti), che avrebbe anche potuto decidere di “mollare” un po’ alla volta, visto che il rischio sismico è più di un’ipotesi. Dunque, non solo pillore e fiale, non solo vaccini e altri farmaci, ma un cuore. Scovarlo nel mondo dell’industria, credeteci, non è facile. Noi non ne abbiamo una sommaria opinione, ma una certezza, perchè l’Aventis ha – diciamo – dimostrato chi è dopo il 6 aprile. Non capita spesso. Diciamo tutti che la presenza del gruppo francese è una fortuna per L’Aquila. Speriamo lo sia anche per l’industria. (Nelle foto Col: Il sen.Schifani, il villaggio Aventis inaugurato oggi, il vertice Aventis e il direttore del sito aquilano Andrea Ruggeri)
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