“La Giannangeli diventi assessore”
L’Aquila – INIZIATIVA ANCHE DA SEL L’AQUILA – Simona Giannangeli assessore al Comune. La proposta e’ del vice capogruppo consiliare del Pd, Antonello Bernardi (foto). “Parlo – spiega il consigliere di maggioranza in una lettera indirizzata al sindaco Cialente – a nome di tante donne e tanti uomini che – seppur in occasione di una scellerata minaccia – hanno espresso ammirazione, solidarieta’ e stima per una donna che con il suo essere, con il suo agire e con la sua comprovata e riconosciuta competenza si dimostra quale esempio inimitabile perche’ possa rendersi concreta l’opportunita’ che si offre alla nostra comunita’ di godere di un’assessore capace e universalmente riconosciuta. Mi permetto, solo perche’ a portata di un polpastrello anche su di un cellulare, di suggerire di inserire il suo nome su un qualsiasi motore di ricerca in internet e verificare e/o scoprire maggiori informazioni su di lei!”. Secondo Bernadi Giannangeli “fa paura”.
SEL – Il circolo comunale di Sel dell’Aquila chiede di dedicare l’8 marzo alla liberta’ di vita e d’azione delle donne costruendo una manifestazione regionale nel capoluogo per non lasciare sola l’avvocato Simona Giannangeli e sostenere i centri antiviolenza. Il Coordinamento Comunale di Sel – afferma la coordinatrice del circolo, Pina Leone, esprime la piu’ viva indignazione per le minacce contro Simona Giannangeli, avvocata del Centro Antiviolenza dell’Aquila che ricordiamo gia’ parte civile al processo contro Francesco Tuccia ,condannato pochi giorni fa a otto anni per stupro. Le minacce a Simona Giannangeli – prosegue sono minacce a tutte le donne che si sono battute con lei a favore di tutte coloro che hanno chiesto aiuto e si sono affidate per spezzare meccanismi di violenza, spesso familiare ma non solo. L’indignazione e’ forte perche’ ci rendiamo conto di quanta intolleranza c’e’ per le donne che alzano la testa e combattono la violenza non solo nei sintomi ma anche radicalmente, culturalmente, vivendo pubblicamente e pienamente ogni giorno le loro competenze e in relazione con altre donne e in difesa di altre donne. Quello subito da Simona Giannangeli non puo’ restare un fatto privato. Sono minacce che mirano a minare un sistema come quello dei Centri Antiviolenza che, con tante competenze e poche risorse finanziarie, agiscono in molti territori in Italia e in particolare, con uno sforzo unico, le donne aquilane sono riuscite a far crescere rendendo un servizio nel territorio che ha visto un incremento di violenza sulle donne dopo il sisma. Vogliamo ricordare – osserva Sel – che i centri antiviolenza sono i soggetti qualificati e competenti, perche’ in essi sono stati sperimentati negli anni percorsi di possibile uscita dalla violenza, grazie alla relazione tra donne e perche’ costituiti esclusivamente da donne, testo normativo concepito in osservanza di principi costituzionali e di principi contenuti in Convenzioni Internazionali.
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