L’emergenza abitativa sempre più grave
L’Aquila – (Foto: la Pezzopane nella conferenza stampa di oggi) - Nella città delle 4500 case berlusconiane e delle centinaia di MAP arronzati qua e là , si appesantisce l’emergenza abitativa e spuntano problemi socialmente pesanti e allarmanti. Non ne fa mistero l’assessore Stefania Pezzopane, che questa mattina ha fatto il punto, sottolineando che l’emergenza è allarmante e si aggrava, non esistendo un patrimonio abitativo disponibile per chi lascia le case provvisorie. Che spesso, aggiungiamo accogliendo segnalazioni in tal senso che arrivano ogni giorno al giornale, vengono restituite in condizioni di forte degrado, sporche, mal tenute, piene di problemi e difetti. Non si può certo elogiare la maggior parte degli inquilini che restituiscono alloggi degradati, per i quali occorrono poi ulteriori risorse. Un problema che si aggiunge ai problemi.
“Questa mattina – ha detto la Pezzopane – ho trovato tre famiglie che chiedevano aiuto, perchè hanno lo sfratto imminente. Ho cercato di aiutarle indirizzandole. Accade tutti i giorni, immancabilmente”.
La situazione, pertanto, può essere definita esplosiva, e il Comune, che finora in qualche modo lo ha fatto, non ritiene di poterla più fronteggiare. L’ATER non ha case. I soldi per farle sono rimasti bloccati per mesi e mesi, a vari livelli, tra burocrazia, istituzioni e politica. L’esigenza abitativa al momento è di almeno 500 case nel territorio comunale. destinata ad aumentare: è il risultato di un’assoluta assenza di politiche abitative. I numeri parlano: Negli edifici classificati A sono rientrate 89 famiglie, 369 in quelli classificati B, altri nelle C, ma nessuno nelle strutture classificate E. Da ultimare risultano quasi 1400 abitazioni. In CASE e MAP vivono ancora oltre 1600 famiglie.
perchè l’ATER non esegue i necessari lavori? “Perchè afferma di non avere soldi per farlo, in quanto non gli vengono accreditati i fondi stanziati”. Il commissario, a suo tempo, dice la Pezzopane, non ha trasferito i fondi, neppure quelli che avrebbe potuto erogare.
Quialche risposta, finchè si è potuto, assicura l’assessore, il Comune l’ha data. C’erano 337 domande, coloro che avevano effettivamente diritto ad una casa erano soltanto 141. Altre case sono state assicurate mediante procedure parallele. Con costi molto elevati, risorse che il Comune ha potuto in qualche modo reperire. Ma ora non si riesce più a far fronte all’emergenza, che sta crescendo ed è destinata a crescere ancora. L’appello della Pezzopane è: chi ha case da affittare, le affitti, e il governo ci dia le risorse, l’ATER acceleri le procedure. Come mai il numero delle persone che cercano alloggio a prezzi sopportabili cresce, in una città dalle sterminate nuove periferie? La spiegazione è, per la Pezzopane, semplice e amara come il fiele: aumenta la povertà , cresce l’indigenza, e quindi anche il numero di persone che maturano i diritti per un alloggio popolare a costi agevolati. Dunque, la piaga è purulenta e i farmaci per curarla non ci sono o sono inefficaci.
Un volto del doposisma che raggela il sangue. Questa è L’Aquila, anno di grazia (?) 2013, quattro anni dalla distruzione.
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