Campagna elettorale, tutto è possibile
(di Stefano Leone) – In campagna elettorale è come fossero in vacanza. Si, per i politici il periodo di campagna elettorale è il periodo del “tutto è possibile”; si dimenticano dei problemi reali e via andare: dall’inaugurazione della nuova sede del Circolo bocciofilo al forum sulla produzione del latte delle mucche alpine, dal convegno sulla scoperta del turismo di nicchia alla fiaccolata per la protesta in favore del mercatino dei senegalesi. Bagni di gente e incontri a ripetizione. Conoscono tutti fateci caso, se entri in un comitato elettorale tu, illustre sconosciuto a tutti, ti avvicini al politico ritratto già all’ingresso da giganteschi manifesti, gli tendi la mano per salutarlo, ti saluta con quel: “Ohhh…salve come va?” come se ci si conoscesse da vent’anni e tu gongoli pensando che ti ha riconosciuto. Ma cosa? Se non vi siete mai visti! E, in queste circostanze, in questi bagni di contatti con il cittadino, loro, i protagonisti, non dicono mai di no; non contraddicono mai nessuno, qualunque cosa tu gli possa dire mai una contrapposizione. Insomma, è come essere in vacanza no? Mare, sole, divertimento e spensieratezza, tanto c’è tempo per pensare al ritorno al lavoro quando bisognerà reimmergersi nella realtà, quella vera e non quelle tutta mojito e musiche caraibiche. Così in campagna elettorale. Proclami, promesse e faraonici annunci salvo poi, dopo il voto, rituffarsi nella realtà dei numeri reali che impongono raziocinio, equilibrio e verita inconfutabili. In campagna elettorale, invece, tutti in vacanza, tutti i contendenti parlano di lavoro e sviluppo ma nessuno pronuncia più la parola crisi. Prima della campagna elettorale sembrava fossimo come tornati nell’immediato dopoguerra, ora, in tempi di propaganda vietato pronunciare la parola crisi. Salvo poi, dopo il voto, tornare a dire alla gente che il debito pubblico è profondo, che bisogna fare sacrifici, che c’è un destino di precarietà e che gli apparati della produzione e del lavoro bisogna cambiarli. Intanto? Intanto il dibattito politico va avanti ancora qualche settimana fra ricchi premi e cotillions poiché tanto che fa, siamo in vacanza. Per tornare alla realtà c’è tempo e chi vincerà smetterà di inaugurare circoli e auditorium e dovrà tornare a far quadrare i conti. Sempre con le tasche di Pantalone, però.
Non c'è ancora nessun commento.