La riqualificazione di piazza Italia
Pescara – (di Stefano Leone) – Qualcuno afferma che è la febbre elettorale, qualcun altro asserisce che è sagace tecnica politichese per mantenere le posizioni in un periodo in cui, i partiti si disfano e, gruppi e intergruppi, nascono come porcini dopo la pioggia. Fatto sta che, la verità delle cose dice che, sia durante le vivaci settimane della composizione delle liste, sia l’immediato seguito con malumori e feroci polemiche integraliste, hanno visto il sindaco Arbore Mascia più intento a declamare e rendere pubblici progetti e cantieri che a partecipare al dibattito di pensieri e parole su liste e candidati. Ecco il motivo per cui qualche voce lo vuole fuori dalla disputa per premeditata tecnica di mantenimento della posizione al fine di giungere indenne alla fine naturale della consiliatura. Ma se da un lato Arbore Mascia rimane fuori dalla disputa, ad ogni sua presentazione di un nuovo progetto deve incassare le levate di scudi delle opposizioni, in particolar modo quelle del PD.
“Riassumo brevemente le ultime due settimane del Pd: la riqualificazione di corso Vittorio Emanuele non va bene, il teatro non va bene, non va bene il progetto del Piano particolareggiato 2, non va bene la sistemazione delle aree di risulta e oggi, dulcis in fundo, non va ovviamente bene neanche il progetto di riorganizzazione di Piazza Italia. Forse la posizione pregiudizialmente preconcetta del gruppo consiliare dice più di mille parole, e nulla toglie alla straordinarietà di quei progetti che andremo a realizzare e con i quali cambieremo veramente il volto della città. Leggendo il comunicato del Pd, emerge chiaramente che i consiglieri firmatari non hanno compreso né la volontà né l’intento progettuale, né hanno saputo leggere le carte che indicano la nuova viabilità facendo la solita confusione pasticciata che contraddistingue da sempre l’operato del Pd in Comune”.
Ciò detto, il sindaco decide di esplicitare cosa intende per riqualificazione di Piazza Italia e gli intendimenti a cosa devono mirare.
“E allora facciamo ordine: innanzitutto, il progetto è nato dalla volontà di dare a Pescara la prima Piazza istituzionale della città. Sul territorio abbiamo diversi luoghi simbolo: piazza Salotto, purtroppo snaturata a causa dei lavori della precedente amministrazione, (e questa è la vera stortura di un luogo che anacronisticamente nulla ha a che fare con l’altisonante nome che porta Ndr); c’è piazza Sacro Cuore, caratteristica e intima; e poi piazza Unione. Ma è sempre mancata la ‘Piazza delle Istituzioni’ che da sempre caratterizza le altre città europee, una piazza che riunisca i Palazzi del Governo, un’occasione che a Pescara possiamo realizzare vista la presenza, nello stesso sito, di Comune, Provincia e Prefettura. E noi abbiamo deciso di cogliere tale occasione creando un luogo istituzionale bello, di pregio, che non sia attraversato da mille auto al secondo, che non sia solo luogo di passaggio, di transito, ma che diventi luogo di sosta, luogo anche di eventi, così come oggi accade una o due volte l’anno quando proprio dinanzi alla Prefettura si svolgono concerti istituzionali. Una Piazza istituzionale che peraltro sia perfettamente fruibile e accessibile da tutti, a partire dai cittadini diversamente abili. Il frutto di tale volontà è stato un progetto di notevole livello artistico-architettonico e monumentale, che peraltro pone al centro la valorizzazione dell’opera del maestro Di Prinzio, la fontana centrale, ampliando l’area di rispetto con la realizzazione di una serie di ellissi al centro che restituiscano il giusto rilievo alla struttura. Purtroppo la natura volutamente pasticciata del Pd ha poi ingenerato la solita confusione nella lettura della nuova viabilità, spina nel fianco di un partito-padre di un Piano traffico che non ha neanche avuto il coraggio di attuare”.
Secondo il progetto, le rampe dell’asse attrezzato resteranno tutte aperte al traffico, sia in ingresso che in uscita. Una volta usciti dalla rampa dell’asse attrezzato, i veicoli potranno svoltare a destra, proseguendo la propria marcia in Via Avezzano, Via Bologna, Via del Concilio o proseguire verso il mare; oppure, uscendo dalla rampa dell’asse attrezzato, le auto potranno svoltare a sinistra risalendo sulla rampa stessa o svoltando dietro al Comune, e proseguendo in direzione monti-mare. Resta inalterata la viabilità sul Corso, fatta eccezione, ovviamente, per l’eliminazione del semaforo sul lato di Piazza Italia e delle uscite obbligate.
“Elimineremo solo il traffico all’interno della piazza, che restituiremo ai pedoni e alla città”.
Poi, ancora un’altra stilettata alla componente PD:
“Comprendo che la lettura delle cartine e dei progetti, senza il necessario supporto tecnico, possa risultare ostica e generare confusione in coloro che sono poco avvezzi a tale pratica, ma per evitare inutili interventi pasticciati, sarà un piacere la prossima volta illustrare personalmente ai consiglieri del PD più volenterosi quelle planimetrie che sono certo susciterà anche il loro entusiasmo. E per l’occasione potremo ovviare anche ai problemi di stomaco o pancia lamentati dal PD”.
Se per i mal di stomaco e di pancia della politica di questi tempi bastasse propinare spiegazioni su planimetrie e carte topografiche, avremmo risolto in un sol colpo le diaspore fra Guelfi e Ghibellini.
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