Scrutini: sorteggi o solo chiacchiere? Vincerà raccomandopoli o l’estrazione a sorte?


L’Aquila – SAN GIOVANNI TEATINO DA’ L’ESEMPIO, GLI ALTRI PER ORA CIANCIANO – (Foto: schede e raccomandate) – Fino ad oggi, in Abruzzo c’è un solo comune piuttosto popoloso, e virtuoso (almeno sotto questo aspetto), che si è dimostrato capace di sostituire alle chiacchiere i fatti. E’ San Giovanni Teatino, che gli scrutatori per gli ormai imminenti seggi elettorali li sceglierà a sorteggio. Niente nepotismi, amicizie, spintarelle, consuetudini e pretesti. Un sorteggio, e tocchi a chi vuole il caso.
Altri comuni e altri politici hanno applaudito, ma non è accaduto nulla. Forse chi apre bocca e gli dà fiato (come si dice a L’Aquila) sperava di lucrare benemerenze e allori, solo ponendo il problema, per poi lasciarlo cadere nella dimenticanza. Il fatto è che ad essere interessati alla nomina (120 euro al giorno ai semplicei scrutatori, cash appena finito il lavoro) sono in tanti: solo a L’Aquila almeno 300 persone, sulle 5.000 che hanno fatto domanda. Di questi tempi lavorare tre giorni e incassare bei soldini senza aspettare può far comodo. Tra le tante voci verginali e caste, quelle di alcuni politici di spicco (incluso il sindaco Cialente) che si sono nobilmente e oralmente spesi per cambiare il sistema. Bene, vediamo cosa accadrà, perchè ci siamo.
Domani, infatti, convocata dall’assessore De Santis, si riunirà la commissione comunale (composta da Giuseppe Ludovici, Vito Colonna e Sergio Ianni) che affronterà l’argomento.
Scegliere chi sa come, o sorteggiare? Verificare se i sorteggiati hanno i requisiti (pulizia morale e diploma di scuola superiore bastano?) e tirare poi a sorte, sotto gli occhi di tutti, in modo pulito e obiettivo? Se vorrà, la commissione potrà cambiare il sistema, come hanno fatto appunto a San Giovanni Teatino senza pensarci su tanto. E magari far lavorare qualche disoccupato o qualche padre o madre di famiglia, invece di soliti noti, che (moglie e marito) si fanno nominare e spedire (con trasferta) in un seggio nel paese in cui hanno la seconda casa.
Dietro la nomina degli scrutatori, infatti, da decenni c’è un sistema becero di scelta tutt’altro che trasparente e limpido, basato (guarda caso) sul “conoscessi qualcuno”? Che ci si raccomandi, in tempi di macelleria sociale e di fame di lavoro, per ottenere dai potenti della politica un’occupazione, magari anche a tempo, è sicuramente brutto, ma comprensibile. Oggi miseria e disperazione, tra i giovani, sono tali da ammettere che si usino per estremi mali, estremi rimedi. L’Italia è fatta così e va accettata, in attesa che cambi. Ma fruire di raccomandazioni per fare gli scrutatori, è francamente stomachevole. Benchè molto italiano e molto datato, come metodo: fa parte del malconstume che scorre nelle vene degli italiani come il sangue, o forse di più ancora.
Vediamo cosa farà domani il Comune. Abbiamo visto che altri comuni hanno gà fatto. Meno fanfare, e più decisioni concrete e giuste. Sarebbe un passettino avanti verso la civiltà sociale.


29 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.