“Unica certezza, paralisi in Val di Sangro”
Casoli – La riforma dei consorzi industriali causa, come unica certezza, la paralisi della Val di Sangro. E’ quanto scrivono a tutte le autorità locali e regionali , alle organizzazioni produttive e ai sindaci i sindacati CGIL (Campitelli), CISL (Ranieri). UIL (Sciubba-Traniello), FINDICI (Di Nella, Rega, Fini). Ecco il loro documento. “A seguito dell’incontro tenutosi il 23 agosto 2012 presso la Prefettura di Chieti, queste Organizzazioni Sindacali sono obbligate a denunciare il peggioramento della situazione gestionale del Consorzio Industriale del Sangro .
I Dipendenti dell’Ente informano le Autorità competenti, gli Enti territoriali, le Aziende, i Lavoratori, i Cittadini del Sangro e dell’intero Abruzzo che il Consorzio Industriale storicamente a sostegno del tessuto produttivo della Val di Sangro (Sevel, Honda, Irplast, Pierbug, IMM, Hydro Alluminio Atessa, PAIL, Pelliconi, Valagro, Honeywell, etc.) con la fornitura di servizi essenziali alla vita delle stesse aziende e dell’economia del comprensorio, sta sopportando una difficile fase economico-organizzativa, venutasi a determinare a causa dell’inerzia della politica regionale e locale.
Il Governo regionale, a distanza di quattro anni dagli annunci trionfalistici di rottamare i vecchi Consorzi industriali e creare la nuova Agenzia Regionale Attività Produttive, non ancora ne viene a capo e, con la legislatura regionale che volge al termine, qualunque ulteriore azione in tal senso assume i connotati di un’operazione di facciata e di propaganda elettorale.
Nel frattempo, dal 2009 ad oggi, il Consorzio commissariato è stato abbandonato a se stesso. In nome della riforma tutte le decisioni importanti sono state rinviate all’entrata in funzione dell’ARAP (Agenzia Regionale Attività Produttive) che dovrebbe sostituire gli attuali Consorzi industriali.
Negli ultimi anni di gestione, sono aumentati a dismisura i contenziosi; decine di incarichi legali sono stati assegnati per pratiche di recupero crediti nei confronti delle Aziende; si dubita che per dette pratiche i costi per il Consorzio siano superiori ai ricavi; inoltre le Aziende, già investite dalla congiuntura economica negativa, vengono ulteriormente gravate da atti giudiziari.
L’aspetto più sconcertante è che si registrano contenziosi legali anche nei confronti di:
- Enti regionali, a loro volta commissariati, come l’A.T.O (la Regione che fa causa a se stessa);
- Comuni che sono soci del Consorzio Industriale (consorziati che si fanno causa tra di loro);
- SASI S.p.A. (Società Abruzzese per il Servizio Idrico Integrato).
Tranne alcune sporadiche apparizioni, la Politica regionale, provinciale e locale, non si è occupata delle vere problematiche delle aree industriali, non si è minimamente interessata delle attività che il Consorzio continua a svolgere, seppur con il personale a ranghi ridotti e con gli impianti tecnologici ormai arrivati al limite della loro vita operativa.
L’Assessore Regionale allo sviluppo economico Alfredo Castiglione ci ha informato che probabilmente la riforma dei Consorzi non andrà in porto in questa legislatura, ma che si dovrà attendere ancora diversi mesi; ciò, a nostro avviso, significa che, in mancanza di interventi chiari e decisi, gli attuali Consorzi accumuleranno ritardo, inefficienza, difficoltà operative e gestionali.
Se il Consorzio nel prossimo futuro non sarà in grado di assicurare i propri servizi (fornitura di acqua per uso civile, industriale, depurazione, manutenzione stradale, illuminazione, servizi tecnici, amministrativi, urbanistici, e di pianificazione infrastrutturale) sarà solamente dovuto all’inerzia della Politica regionale che, pur avendo commissariato il Consorzio dal 1994, non è stata in grado di modernizzarlo e di farlo crescere di pari passo con le esigenze del mondo produttivo della Val di Sangro.
E’ importante che tutti sappiano che il Consorzio Industriale del Sangro, a differenza di altri Enti, non ha rappresentato fino ad oggi un costo per la collettività , bensì in questi anni ha contribuito con i propri fondi a finanziare opere pubbliche e interventi sul territorio.
In questi ultimi anni il Consorzio non ha ricevuto contributi statali e regionali, né per il suo funzionamento, né per investimenti utili alla realizzazione di nuove infrastrutture o al mantenimento di quelle esistenti. Inoltre il Consorzio ha regolarmente contribuito a finanziare lo Stato e i Comuni attraverso il pagamento delle Imposte statali e locali (Irpef, Ici, Iva, Irap, etc.) .
Da quasi dieci anni il Consorzio assicura, oltre alla depurazione delle acque industriali, anche la depurazione degli scarichi civili di alcuni Comuni del comprensorio, senza ricevere da questi ultimi alcun corrispettivo.
I Dipendenti del Consorzio per lo Sviluppo del Sangro auspicano lo sblocco immediato di tutte le attività consortili, chiedono che il Commissario venga autorizzato dalla Regione ad assumere decisioni proprie dell’ente pubblico economico, senza rinviarle ulteriormente, e nel contempo assicurare le manutenzioni di importanti e strategici impianti tecnologici; inoltre sollecitano la Regione affinchè si adoperi per un finanziamento specifico (Ex FAS 2007/2013) da destinare agli impianti di depurazione consortili.
Altresì, chiedono che la riforma in corso tenga conto delle caratteristiche e delle peculiarità dei Consorzi più rappresentativi della Regione, come il nostro, in maniera da contribuire a far decollare un vero laboratorio di programmazione per il rilancio del tessuto industriale, e che non assuma la connotazione di una liquidazione delle esperienze passate.
Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sangro nel giro di pochi giorni rischia di non poter erogare i principali servizi alle Aziende insediate negli agglomerati industriali di Atessa, Paglieta, Lanciano, Casoli.
Ribadiscono che la mancata erogazione dei servizi comporterebbe il blocco delle attività produttive alle Aziende, con gravissimi danni (da scongiurare in qualunque modo) e pericolose ripercussioni ecologiche, ambientali, sociali ed economiche.
I Dipendenti e le scriventi, stante la grave situazione, si riservano, previa comunicazione di quanto sopra esposto al Prefetto della Provincia di Chieti, di dichiarare lo stato di agitazione del personale e intraprendere tutte le azioni necessarie a salvaguardare le attività del Consorzio e delle Aziende insediate, i servizi erogati, la professionalità e la dignità dei Lavoratori”.
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