Gladiatore sobrio che non le manda a dire
Montesilvano – NE HA PER IL CAPO GRUPPO UDC IN REGIONE MENNA A PER IL SINDACO DELL’AQUILA CIALENTE – (di Stefano Leone – foto Massimo Leone) – Lo incontriamo già prima di entrare in Municipio dove, nella sala consiliare, è previsto un incontro con elettori e simpatizzanti per presentare i candidati UdC alla Camera dei Deputati. L’appuntamento è stato organizzato dalla segreteria provinciale di Pescara, i cui vertici del partito, sono al tavolo della conferenza. Giorgio De Matteis, che tanti pruriti anche veementi ha scatenato fra le fila del partito di Casini, lo incontriamo all’uscita dal bar dove ha consumato una bevanda calda prima di affrontare l’ennesimo impegno elettorale. Percorriamo insieme la piazza che ci porta nel Municipio di Montesilvano, sede dell’appuntamento con gli elettori; nonostante i plurimi appuntamenti nell’arco della giornata, De Matteis appare sobrio e compassato con i suoi personali modi pacati e sempre disponibili. Gli argomenti sui quali interrogarlo sarebbero tanti ma partiamo subito con lo spillone per cercare di punzecchiare il candidato con la notizia del giorno che lui, con l’occhio piccolo ma significativo, ci fa capire che già conosce:
- De Matteis, la sua candidatura ha strappato l’UdC al punto da arrivare a polemiche piuttosto velenose sopratutto da parte di elementi della componente chietina. L’ultima novità è che proprio il Capo gruppo UdC, in consiglio regionale, Antonio Menna, insieme ad alri consiglieri di altri partiti come Giuliante, Di Paolo, e Chiavaroli hanno formato un intergruppo chiamato “Presenza Popolare” e che sarà presentato proprio a Pescara. Cosa ne pensa?
“Non penso nulla in particolare rispetto a questo nuovo gruppo che nasce, penso piuttosto che questa situazione rappresenti una evidente e chiara situazione come la politica di un tempo è stata superata dai fatti. Per la verità a me non sorprende che accadano queste cose; questa in particolare è frutto di situazioni legate al clima elettorale, magari anche –come dire- di legittime aspirazioni non soddisfatte. Quello che invece rilevo, e che credo sia importante è che l’esperimento che noi avevamo condotto sull’Aquila, ad esempio, li dove abbiamo creato una coalizione che non era targata politicamente destra, sinistara o centro, fatta da persone alle quali non si chiedeva la provenienza, piuttosto la condivisione degli obiettivi, sia quello che sta accadendo ormai in maniera evidente che è testimoniato anche dall’aggregazione che si ritrova attorno a Monti”.
Si percepisce che non ha grande voglia di dare risalto agli attacchi del versante teatino ma, ancora con lo spillone in mano, reiteriamo:
- Non tanto Di Giuseppantonio ma quanto proprio Antonio Menna è stato colui il quale ha manifestato maggiori contorcimenti da rasentare l’integralismo della protesta. Lei crede che questo problema possa ripercuotersi anche dopo il 25 febbraio?
“E’ un problema di Menna”
- Non possiamo non fare cenno alle dichiarazioni che Monti ha avuto modo di fare nella sua visita in Emilia, dichiarazioni sulle presunte malefatte del dopo sisma a L’Aquila.
“Alcune dichiarazioni sono frutto di una relativa conoscenza dei fatti, che ci siano stati problemi questo è evidente, che possa approfittarne il sindaco Cialente per dire che Monti ha ragione pensando di assumersi una ragione lui, delle cose accadute, credo sia assolutamente fuori luogo perché uno dei maggiori responsabili della catastrofe e la negatività della ricostruzione della città dell’Aquila è proprio il sindaco Cialente dunque, non vada a prendersi, sulle dichiarazioni, ciò che interpreta a suo uso e consumo. Quello che ha detto Monti può essere una dura e amara verità per alcuni aspetti una scarsa conoscenza di fatti per altri aspetti”.
- Qualora dovesse essere eletto quali sono le tre priorità del suo impegno?
“Ricostruzione della città dell’Aquila e ricostruzione del sistema e del tessuto urbano dell’area colpita dal terremoto, potenziamento del sistema infrastrutturale abruzzese che è strategico per l’intero paese e soprattutto per il centro Italia, alimentare la capacità di produttività della regione Abruzzo attraverso l’utilizzazione delle risorse comunitarie scarsamente utilizzate nella nostra regione”.
L’intervista è terminata e, mentre ci apprestiamo a salire le scale che portano all’appuntamento con la platea ci tiene a dire:
“A proposito, stia tranquillo chi vuole che “riconsegni” la macchina blu per la campagna elettorale, il sottoscritto ne ha fatte tante di campagne elettorali, mai una con la macchina blu, è un coloro che di sera si vede poco”.
Il messaggio all’aria è chiaro, chi deve intendere intenderà e così, anche l’ultimo sassolino è saltato fuori dalle scarpe.
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