Equità e competenza nel palazzo comunale


L’Aquila – (di Betty Leone, assessore alle risorse umane, foto) – La vicenda della riscossione Tarsu e del pagamento delle bollette per le utenze del progetto C.A.S.E ha alimentato, insieme con la rabbia dei cittadini, una discussione sull’equità delle politiche comunali, la competenza dei dipendenti del Comune e la qualità dell’organizzazione degli uffici pubblici.

Sulla prima questione mi preme solo sottolineare che, per assicurare maggiore equità, è necessario praticare politiche differenziate secondo le fasce di reddito, come si è iniziato a fare per il pagamento delle bollette. Voglio invece soffermarmi sulle altre questioni di mia competenza, in quanto assessore alle Risorse Umane. Non c’è dubbio che ad oggi, nonostante l’impegno dei dipendenti, gli uffici comunali non sono sempre all’altezza dei compiti richiesti dalla ricostruzione urbanistica e sociale della città. Ciò è dovuto ad un’organizzazione del lavoro dispersiva, ad una scarsa comunicazione tra servizi di diversi settori,ma anche ad una carenza di personale a fronte della mole di lavoro richiesta dalla particolare situazione del post-terremoto e dal trasferimento di sempre nuove funzioni agli enti locali.

Noi stiamo cercando di intervenire soprattutto sull’organizzazione degli uffici e sull’implementazione degli strumenti informatici per facilitare il rapporto con i cittadini e razionalizzare il tempo di lavoro dei dipendenti. Si tratta di un impegno che durerà ancora qualche mese ma che ci permetterà di essere più efficienti ed efficaci. L’ostacolo principale che incontriamo in questa operazione di qualificazione del lavoro degli uffici sta in una legislazione nazionale che ha vincolato fortemente la spesa del personale, imponendone la riduzione progressiva annuale, anche in presenza di risorse economiche, che ha bloccato i contratti nazionali e ridotto le risorse per la contrattazione di ente(turnazione, reperibilità, straordinari, funzioni speciali eccetera). Questa scelta politica è stata dettata non solo dalla necessità di ridurre il debito pubblico, ma anche dalla volontà di esternalizzare i servizi a favore dell’intervento privato, nonostante sia dimostrato che in molti casi non ci sia convenienza economica.

La crisi ha rivelato tutta la debolezza di questa politica, proprio quando sarebbe stata necessaria una regia pubblica in grado di contrastare il declino del sistema produttivo italiano, l’aumento della disoccupazione, l’aumento delle diseguaglianze e della povertà. Questo è tanto più vero all’Aquila, dove la ricostruzione ha bisogno di una efficiente strategia pubblica supportata da una burocrazia competente e motivata e, quindi, di una politica nazionale che valorizzi il lavoro pubblico.

Ho scritto questa nota non per sottrarmi alle responsabilità ma per dire ai cittadini, a ragione intransigenti, che possono aiutare l’amministrazione comunale usando il loro voto a favore dei partiti della coalizione di centrosinistra che si propone di riqualificare l’azione amministrativa e il lavoro pubblico.


28 Gennaio 2013

Categoria : Politica
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