In 16.000 cassintegrati in deroga o assistiti: l’emergenza è “Case e lavoro”


aziende-2L’Aquila – A L’Aquila sono in 16.000 i cassintegrati o comunque gli assistiti con gli 800 euro mensili del dopo terremoto. Un dato che ci conforta e ci stimola a mantere ben visibile lo slogan da noi coniato e pubblicato da 15 giorni sulla nostra home-page: “150 giorni dal terremoto, case e lavoro”. Lo pubblicammo appunto quando arrivammo a 150 giorni dal terremoto del 6 aprile, e cioè il giorno 3 settembre. Da allora, stando ai dati resi noti oggi da un sindacalista, la situazione non è di molto cambiata. Anzi, risulta peggiorata dato che migliaia di persone continuano a non percepire alcuna prospettiva per il proprio avvenire, almeno nella loro città. 8.000 circa sono i lavoratori dipendenti collocati in cassa integrazione in deroga, altrettanti gli artigiani, i professionisti, in altri termini i lavoratori cosiddeti autonomi. Quanti soldi intascano, almeno i primi, per i quali è più agevole eseguire un riscontro? Secondo il sindacato, qualcosa come 700-750 euro al mese. Non un granchè per fare dei conti e dei progetti… E’ evidente che tali sostegni potevano andar bene nelle prime settimane dopo il 6 aprile, quando per migliaia di persone era già un miracolo trovarsi ancora in vita sane e salve, e magari dentro un albergo ospitate dalla Protezione civile. Per di più, venivano giornalmente donati quintali di cibo confezionato, vestiti, scarpe, maglie, e troppo spesso messe in mani che non ne avevano diritto, trattandosi di persone che già erano ospitate negli alberghi e nei ristoranti, quindi di pasta, ad esempuio, non avevano bisogno. Ma si sa, la gente ama essere “furba” anche nei momenti in cui si dovrebbe essere soltanto seri. Si è lasciato correre e forse si è anche fatto bene così.
Oggi la situazione è differente. Bisogna costruire una ripresa, un’economia; bisogna fare in modo che rinascano attività artigianali, professionali, commerciali. Da questa premessa, secondo il sindacato, bisogna partire per ottenere una zona franca urbana, che da sola tuttavia non è ritenuta sufficiente. La vera necessità è andare incontro alle attività esistenti, consolidarle, e progettare insedimenti produttivi sani e capaci di generare reddito. Case e lavoro è lo slogan che sintetizza tali necessità. Poter abitare, sicuramente; ma anche poter lavorare. Non c’è altra strada per uno sviluppo radicato, solido, e così è stato tanti anni orsono dopo il terremoto del Friuli. E’ un discorso che si può e si deve fare, e occorre che le istituzioni e i politici si decidano a produrre risultati, oltre che convegni e confronti sotto le telecamere che troppo spesso lasciano il tempo che trovano, o consumano tempo prezioso.


21 Settembre 2009

Categoria : Economia
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