Candidature, scandaloso percorso
L’Aquila – (di Gianfranco Giuliante, foto) – OLIGARCHIE NEL PDL, MENU’ E AVANZI – È aberrante che invece di una sana autocritica e di una onesta assunzione di reponsabilità , si cerchi, utilizzando vecchi rituali della politica, di alzare cortine fumogene al fine di coprire lo scandaloso percorso delle scelte delle candidature in Abruzzo!
Il dato incontestabile è che la scelta in due tempi dei candidati ha fotografato il sovrapporsi di due oligarchie che hanno gestito la rappresentanza prossima ventura del PDL. Alla prima è toccato il menù! Alla seconda gli avanzi! La proposta complessiva è indigeribile. La lezione di dignità del Conte Zio di manzoniana memoria che, diventato indigente, serve a tavola ma disdegna di farne parte con i “nuovi ricchi” non è di moda!
La cortina fumogena prevede l’utilizzo dell’impersonale. “Si è sbagliato….sono stati commessi degli errori….si doveva e poteva fare diversamente……..si riparerà !”. Rinunciamo all’impersonale!
Ha sbagliato Chiodi, dando l’impressione (??) di aver confuso il ruolo di Presidente della Regione con quello di Sindaco di Teramo. Ha sbagliato personalizzando attacchi e bersagli e sinanco motivazioni. L’indignazione che si esprime con un “aut aut” non può accontentarsi di poco. Il mi indigno se sei numero due e soprassiedo se sei tre, fa un po sorridere!
Ha sbagliato l’oligarchia Abruzzese, fino a dodici ore prima piagnucolante, e che “ricolpita” da improvviso benessere ha approfittato del ruolo di “caporale di giornata” e nella gestione degli avanzi si è fatta prendere la mano. Due a Teramo, due a Chieti, due in marsica! Servono i nomi?….Tancredi, Di Stefano, Piccone!
Si lasciano ampie zone scoperte? Non fa niente!
Perchè due di Teramo città e nessuno della provincia? Perchè si è pensato che dopo aver scientemente escluso L’Aquila l’intera marsica potesse essere rappresentata da Piccone e la sua controfigura? Perchè l’incomprensibile esclusione di un importante bacino di voti come Pescara?
A volerla dire tutta la spiegazione c’è! Si è applicata la Magna Charta, documento importante da iscriversi nel quadro della giurisprudenza feudale. Gaetano Quagliariello mutuando al De Ruggiero ha spiegato a Piccone che: “la libertà [...] ha la sua radice nella società feudale [...] qui noi la conosciamo sotto il nome di PRIVILEGIO”.
Piccone non ha capito bene proprio tutto, ma quel tanto che basta. Ha riunito i baroni e ha scelto il nuovo che è avanzato!
Alla luce di quanto accaduto, allo scrivente sembrerebbe opportuno convocare una immediata segreteria regionale da tenersi a Pescara, a meno che Piccone non intenda sostituirla attuando una delle previsioni della Magna Charta: l’istituzione di una commissione di venticinque baroni scegliendo come sede istituzionale il castello di Celano!
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