Fondi Giovanardi, Comune non parte civile – Sfilata in aula di testimoni eccellenti
L’Aquila – (Foto: il pm Antonietta Picardi) – ANCORA AL VAGLIO DEI MAGISTRATI LA POSIZIONE DI MONS. D’ERCOLE – Si e’ aperto con la costituzione delle parti civili, il processo relativo alla tentata truffa da 12 milioni di euro sui fondi del sociale messi a disposizione dal Governo Berlusconi attraverso l’allora sottosegretario Carlo Giovanardi. Il collegio giudicante del Tribunale ha ammesso le costituzioni in giudizio della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Arcidiocesi dell’Aquila (per il solo imputato Traversi) ed il Comune di Torre dei Passeri. Il Comune dell’Aquila ha deciso non costituirsi parte civile.
In aula i primi testi citati dal pm Antonietta Picardi nell’ambito dell’inchiesta sulla tentata truffa da 12 milioni di euro sui fondi. Il primo ad arrivare il vescovo metropolita monsignor Giuseppe Molinari, a seguire il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il sindaco Massimo Cialente, l’assessore comunale al Sociale, Stefania Pezzopane, il vice presidente della Regione Abruzzo, Giorgio De Matteis, il presidente della Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo. Unico imputato in aula, Gianfranco Cavaliere, medico aquilano. Assente l’altro imputato Fabrizio Traversi, secondo la Procura la “mente” del mancato raggiro. I due imputati sono accusati di falso “poiche’ per avere un ingiusto profitto, avrebbero tratto in errore tramite raggiri, la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia ed il Commissario delegato per la ricostruzione al fine di ottenere inizialmente la somma di 12 milioni di euro, in seguito ridotta a cifre minori ma comunque dell’ordine di milioni di euro relativi ai fondi per il sociale.
Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Pescara. Secondo le accuse il sodalizio criminale promuoveva la costituzione di una Fondazione denominata “Abruzzo solidarieta’ e sviluppo Onlus” (vicina alla Curia) e ulteriori altre associazioni e fondazioni, raggirando innumerevoli soggetti privati ed istituzionali “mediante mendaci informazioni circa le finalita’ della Fondazione stessa. Con il concorso di Cappelli, sindaco di San Demetrio nei Vestini, quale ‘capofila’ di altri sindaci dell’area del cratere e soggetto proponente il progetto denominato ‘L’Aquila Citta’ Territorio’ depositato in data 6 agosto 2010 presso la struttura commissariale e la Presidenza del Consiglio dei ministri e di Nicola Ferrigni, Presidente di Eurispes Abruzzo, non riuscendo nell’intento – scrive il pm nella chiusura delle indagini preliminari – per ragioni estranee alla loro volonta’”. Traversi e Cavaliere rispondono anche del reato di falso ideologico, poiche’ “in concorso tra loro ed approfittando della qualifica del sindaco Cappelli, attestavano falsamente partenariati istituzionali e professionali nel progetto denominato ‘L’Aquila Citta’ Territorio’”. Nella fase delle indagini preliminari era stato indagato anche il presidente di Eurispes Abruzzo Nicola Ferrigni, prosciolto in udienza preliminare.
Nella lista testi dell’accusa ci sono anche il vescovo ausiliare monsignor Giovanni D’Ercole assolto in sede di udienza preliminare dall’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio per avere rivelato a Traversi l’esistenza dell’inchiesta in corso. Il pm Picardi sulla sua assoluzione ha presentato appello. A seguire nella lista ci sono Pierluigi Biondi, sindaco del Comune di Villa Sant’Angelo , Augusto Ippoliti, collaboratore del vescovo D’Ercole, Annamaria Giorgi, direttore dell’Eiem (Ente Italiano per la Montagna, organo disciolto della Presidenza del Consiglio dei ministri); Antonio Morgante, della segreteria Presidenza della Regione Abruzzo e lo stesso Ferrigni. Questa mattina è stato sentito come teste Molinari, per gli altri rinvio alla prossima udienza. Molinari ha rifiutato le ironie e i titoli di alcuni giornali, che a suo tempo parlarono di “santa truffa”. Leggerezze forse sì, ha detto, ma nessuno ha guadagnato un soldo nella vicenda nel mondo curiale e religioso. Insomma, tonache fuori, secondo il vescovo.
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