Micron: “Magnifici i lavoratori, ambigua l’azienda, bene il Governo”


L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Ritrovarsi sindaco acclamato – Gianni Di Pangrazio – di una città piena di energie, di speranze, di voglia di crescere, come Avezzano, e subito dopo andare a sbattere contro il più grave problema occupazionale abruzzese, quello della Micron, 1630 dipendenti e sulla testa la spada di Damocle di esuberi e di una vendita ad un acquirente ignoto. Finora persino misterioso. Parliamo della seconda industria abruzzese, mica noccioline. Un colosso supertecnologico che, improvvisamente, sente di avere piedi d’argilla e molla le prese. Da buoni americani, badano al concreto, fiutano altri business, e se ne vanno. Gettando nel panico centinaia di lavoratori non solo marsicani, ma anche aquilani, reatini, peligni e di tanti altri centri abruzzesi.

Il giorno dopo la discesa su Roma e l’incontro con il Governo, che vestiva i panni del sottosegretario allo sviluppo economico De Vincenti. Che ne pensa, a 24 ore dall’incontro, sindaco?
—Penso – risponde senza pensarci nemmeno un attimo Di Pangrazio – che le RSU della Micron sono composte da persone meravigliose. Sono dei valorosi, encomiabili. Sono riusciti a portare 1000 persone a Roma e a farsi sentire, decisi, fermi e corretti. E’ un loro grande merito, nessuno era mai riuscito a ottenere un risultato così rilevante.

E il Governo?
—Esprimo apprezzamento per il sottosegretario, per la sua attenzione. Aver ottenuto un tavolo di settore è l’unico, vero buon risultatoi nella giornata di ieri a Roma.

L’azienda come si sta comportando?
— Non sono soddisfatto del management, che parla soltanto di processo in progress. Dicono che stanno lavorando. Non dicono come e con quali prospettive. Chiedono anche ai lavoratori di partecipare. Ma nessuno sa davvero a cosa. Do positivo, dunque, dopo il confronto a Roma, vedo solo il tavolo di settore, come impegno del governo, che erediterà peraltro il nuovo governo dopo le elezioni, suppongo.

Tagli e licenziamenti sono da temere?
—Si è parlato di esuberi, e c’è bisogno di chiarezza. L’azienda non è decifrabile, al momento, si mostra troppo riservata, quasi reticente. Dunque mi preoccupa. Quanto ad eventuali acquirenti, non hanno voluto dare indicazioni, dicono che la trattativa è in atto, ma non sappiamo nulla neppure sulle sue fasi e sui passaggi. Tedeschi nuovi possibili padroni? Non lo ha detto nessuno. Si sa soltanto che potrebbe trattarsi di una società, di cui potrebbe far parte la Micron.

Ottimista?
—Non sono ottimista, o pessimista. Voglio sapere di più. Per ora, gliel’ho detto, di positivo vedo solo l’impegno del governo per un tavolo di settore. Buon risultato, ma certo non basta.


22 Gennaio 2013

Categoria : Le Interviste
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