Elezioni: alcuni nomi del PdL
L’Aquila – TESTA: “PESCARA MALTRATTATA ED EMARGINATA” – (Foto: Verrecchia e Liris, due volti nuovi nelle liste parlamentari PdL) – In serata, sono giunte da Roma notizie ufficiose ma spacciate come attendibili sulla composizione della liste del PdL, finalmente e a poche ore dalla scadenza dei termini. Vi sono poche novità rispetto alle anticipazioni riportate anche da noi fino alla tarda mattinata. Al Senato figurano Silvio Berlusconi, Gaetano Quagliariello, Paola Pelino (che è parlamentare uscente, eletta a Sulmona) il nuovo volto Antonio Razzi. Per la Pelino si prospetta un possibile successo, in quanto Berlusconi e Quagliariello candidati anche altrove, si dimetteranno lasciandole spazio.
Per la Camera ci sono il senatore uscente Filippo Piccone, capo del partito in Abruzzo e sindaco di Celano; il parlamerntare uscente teramano Paolo Tancredi, il senatore uscente di Chieti Fabrizio Di Stefano, il volto nuovo dirigente della Provincia, coordinatore del partito in provincia dell’Aquila Massimo Verrecchia, Valeria Misticoni, l’assessore provinciale aquilano Quintino Liris, Francesco Raglione, Andrea Parente e altri nomi che a molti appariranno nuovi o poco noti.
TESTA – Guerino Testa, presidente della provincia, ha dichiarato: “Pescara avrebbe meritato ben altro spazio nelle liste del Pdl alla Camera dei Deputati e al Senato per le elezioni politiche. Il capoluogo adriatico è stato letteralmente ignorato, brutalmente tagliato fuori, cancellato dalla cartina politica, dimenticando il ruolo che questo territorio ha conquistato nel tempo e ignorando la necessità di rappresentanza che esprime un’area così importante nella geografia regionale. I campanilismi non mi piacciono, l’ho sempre detto, anzi credo che vada portato avanti sempre e comunque un discorso equilibrato tra le quattro province abruzzesi. Senza mettere sul piatto della bilancia le specialità di questo o quel territorio ritengo che Pescara non sia seconda a nessuno, che vada trattata esattamente come le altre province, anche quando si mettono a punto le liste. Non è stato così, anzi abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso e dopo vibranti proteste partite dall’Abruzzo non si è neppure cercato di rimettere a posto le cose, non si è neppure provato a dare un contentino al capoluogo adriatico. Niente, come se Pescara non esistesse. I fatti degli ultimi giorni dimostrano che sono state seguite logiche non condivisibili, anzi assolutamente deprecabili, con scelte calate dall’alto, senza che il coordinamento regionale coinvolgesse i quattro territori. Insomma Berlusconi parla di nuove energie e di candidature di peso ma poi in Abruzzo accade tutto il contrario”.
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