Caso Iurato, l’IdV chiede riflessione


L’Aquila – In merito a quanto riportato dalle cronache, il gruppo consiliare dell’IDV del Comune dell’Aquila esprime profondo sdegno, rammarico, rabbia e delusione per l’atteggiamento falso ed ipocrita di chi avrebbe dovuto rappresentare lo Stato e tutelarne la dignità .
“Crediamo sia doverosa una riflessione di carattere più generale – dice una nota. La signora Iurato prima di essere inopinatamente catapultata a L’Aquila era già stata “chiacchierata” per presunti favoritismi ad imprese e per questo indagata. Era proprio necessario inviare a L’Aquila una persona indagata? O forse è stato un grazioso regalo che l’allora ministro dell’interno, il leghista Maroni, ben noto amico della Città e degli aquilani, ha voluto riservarci? Dopo la show mediatico del redivivo “Pifferaio Magico”, non si sentiva certo il bisogno di una mediocre attrice cui affidare le sorti della Città.
Diventa pregnante una semplice riflessione: dopo la parolaia e rituale gara di solidarietà per la tragedia del terremoto, perché non sono stati adottati seri e concreti provvedimenti legislativi, con finanziamenti certi? Perché il governo di allora, anziché inscenare trionfalistiche sceneggiate non ha adottato l’unico serio provvedimento, reclamato a gran voce dall’Amministrazione: la tassa di scopo? A distanza di quattro anni comincia ad essere evidente che è interesse di troppi mantenere in stato agonico la Città per favorire carriere e affari di “maneggioni” di Stato e non.
È bene che i cittadini operosi di L’Aquila e gli abruzzesi tutti, prendano coscienza che la ricostruzione la debbono portare a compimento loro stessi senza fidarsi troppo di Governi amici o meno amici. Per la signora Iurato non è sufficiente l’interdizione dai pubblici uffici, i cittadini aquilani si aspettano che chi di dovere compia l’unico gesto possibile: la rimozione da tutti gli incarichi. Chi ha il potere di farlo, lo faccia immediatamente. È ora di restituire dignità a questo nostro bistrattato Stato e ai numerosissimi onesti cittadini. È necessario un gesto coraggioso, perché non vorremmo che passata l’ondata di indignazione, spente si le luci della ribalta, tutto torni mestamente come prima, come sempre”.


21 Gennaio 2013

Categoria : Politica
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