Elezioni: Piccone dopo Berlusconi

L’Aquila – CHIODI SDEGNATO MINACCIATA DI PRENDERE LE DISTANZE DAL PDL – (aggiornamento) – Strappare qualche notizia al PdL è, storicamente, impresa più che ardua, impossibile, quindi bisogna stare alle indiscrezioni e alle voci. Il partito non sa assolutamente, o non vuole, comunicare all’esterno confermando con tale atteggiamento il proprio sfilacciamento organizzativo. Indiscrezioni, quindi. Alla Camera un abruzzese (Filippo Piccone) figurerebbe ma solo al terzo posto, dopo Quagliariello e lo stesso Berlusconi sceso in campo alla grande.
Altri nomi che circolano stasera sono quelli di Paola Pelino e – decisamente sorprendente – quello di Sabatino Aracu. Sorprendente per diversi motivi. Aracu sarebbe alla sua terza legislatura, nonostante i problemi giudiziari piuttosto vistosi che lo riguardano nel processo detto di Sanitopoli, in corso da mesi a Pescara. Non circola il nome dell’altro senatore uscente, Di Stefano, ma tutto può ancora accadere, visto che è Roma che decide tutto: abruzzesi minorenni, secondo il PdL? Prevedibili le reazioni, che appariranno alla luce solo dopo le scelte definitive, ma serpeggiano da tempo. Dal pomeriggio sono cominciate le prime indiscrezioni circa reazioni molto… fumantine. Il primo a non condividere l’orientasmento sulla scelte dei candidati sarebbe stato Gianni Chiodi, che, in totale dissenso, avrebbe fatto capire che non è un’ipotesi fantasiosa il proprio allontanamento, e quello di altri esponenti, dal PdL, che percorrendo una rotta così divaricata rispetto alle opinioni abruzzesi, rischierebbe una debacle pesante al voto di febbraio.
Cosa accadrà nelle prossime ore, è tutto da vedere. Chiodi avrebbe avuto un contatto diretto con Berlusconi, che, viene sussurrato, non era a conoscenza degli orientamenti scelti. Insomma, qualcuno ha fatto il furbo, e non certo per il bene del partito, sempre più ribollente, sconnesso, confusionario.