Regione: manager ASL e tagli agli stipendi
L’Aquila – La settimana ventura sul fronte politico regionale appaiono almeno due argomenti sui quali è sempre difficile mettersi d’accordo e produrre risultati, anche quando, come nel nostro caso, nelle varie centrali di potere della politica, nei nidi dorati a Pescara, si parla e ci si confronta da mesi. Lunedì ci sarà una riunione a Palazzo Silone nella quale si scriveranno i piani per il consiglio regionale di martedì. Argomento uno, il cosiddetto “licenziamento” dei manager delle ASL abruzzesi; argomento due, il provvedimento che imporrà dei tagli agli stipendioni dei consiglieri. Un provvedimento che avrebbe dovuto arrivare mesi e mesi fa, e che invece arriva, con calma, solo dopo le lunghe ferie dei regionali, durate un mese e mezzo, in barba alle emergenze sismiche.
Secondo molti osservatori, la maggioranza di centrodestra sarebbe tutt’altro che granitica sulla rimozione dei managerr ASL.
I piani politici prevedono il licenziamento dei direttori generali, bravi o non bravi che siano stati, e il taglio del numero delle ASL, che diventeranno quattro, ovvero una per provincia. Per altri, ma è un salto nel futuro, basterebbe una sola ASL regionale (ovviamente localizzata a Pescara), ma il discorso pare proiettato troppo in avanti perchè abbia una valenza realistica. I grandi capi del centrodestra Piccone e Di Stefano confermano alla stampa che la riduzione delle ASL va fatta, ma si può prevedere fin da ora che non sarà facile attuarla: schiodare la ASL da Avezzano, per esempio, per trasferirla a L’Aquila, è un problema non inferiore a quello analogo che riguarda Lanciano e Chieti. In Abruzzo il campanile è vivo e vegeto e la politica non è davvero tanto cambiata da saperlo superare senza danni. Quindi, staremo a vedere.
L’altro argomento, la riduzione delle indennità è davvero il parto della montagna che mette al mondo il topolino: i signori dello stipendione si toglieranno appena il 10% delle prebende che li collocano tra i politici più pagati d’Italia e d’Europa. Sulla carta un consigliere regionale si vanta di percepire qualcosa come 4-5.000 euro al mese. In realtà nei conti correnti dei consiglieri fluiscono ogni mese mediamente oltre 10.000 euro, perchè sono talmente tante e ingarbugliate le voci, e quindi i denari ai quali hanno diritto, da risultare incomprensibili per un comune mortale che vive con mille-millecinquecento euro al mese. Come dire: sono dei ricconi che si tolgono un 10% assai risicato, in forte ritardo e senza aver mai messo mano alla scarsella in favore dei terremotati pagando di persona. Se soltanto avessero devoluto un mese di indennità , avrebbero dato qualcosa di sostanzioso. Ma non è stato così. Le altre spese, manco a dirlo, corrono tranquille, come se fossimo una regione ricca, a cominciare da quelle per le auto blu da cinque chilometri a litro. (Nella foto: L’ingresso di Palazzo Silone a L’Aquila, con la rituale auto blu in attesa)
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